ARTE E LOCKDOWN. LA FUNZIONE SOCIALE E AGGREGANTE IN UN’INTERVISTA AD ANNA DE ROSA
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ARTE E LOCKDOWN. LA FUNZIONE SOCIALE E AGGREGANTE IN UN’INTERVISTA AD ANNA DE ROSA

Arte e lockdown.  La funzione sociale e aggregante in un’intervista ad Anna De Rosa

di Titty Ficuciello

 Spiegano i dizionari che l’arte è una qualsiasi attività dell’uomo che prova o esalta il suo talento- inventiva e la sua capacità espressiva. Non è un mestiere, una professione, è qualcosa di più, che va oltre il saper fare derivante dall’aver ben appreso o affinato con tecniche specifiche. A tal punto la 2° domanda è chi è un artista? Una persona che esprime la sua personalità attraverso un mezzo artistico: le arti figurative o espressive. Ma ne abbiamo bisogno? Assolutamente si. Per la stragrande maggioranza dell’umanità, l’arte è fondamentale, è indispensabile come il cibo perché nutre l’anima, il nostro spirito. Un pregio dell’arte è la sua capacità di aggregare l’umanità per condividerne la bellezza.  In questi tempi in cui la parola d’ordine è distanza sociale , l’arte è rimasta sola nei musei vuoti,nei centri espositivi, nei teatri, nei cinema e in tutte quelle occasioni in cui l’umanità poteva godere della bellezza.

Ne parliamo con Anna De Rosa, artista salernitana ecosostenibile, , creatrice e curatrice di eventi d’arte e cultura che, in questo periodo di chiusura stretta, ha creato vetrine artistiche e culturali attraverso i canali social.

L’ARTE È UN DONO DA CONDIVIDERE CON IL MONDO – dice Anna – ma in tempo di pandemia con la chiusuradi tutto è rimasta in trappola.

E’  il linguaggio dell’anima con le sue molteplici espressioni nel bisogno di raccontarsi, di manifestarsi di esteriorizzare.

L’Arte deve essere condivisa con la gente, per ispirarla. l’Arte stimola le menti, ma anche i sensi: gli occhi, l’olfatto… la Bellezza si fa dono, attraverso l’artista.

Non è stato, e non è ancora, un buon momento. Ci siamo tutti sentiti privati di qualcosa di importante

A:“Certo è  una responsabilità nei confronti delle altre persone se si parla di diritti umani  ed esplorare la complessità della natura umana ,nell’era in cui l’impatto umano sulla geologia e gli ecosistemi della Terra raggiunge proporzioni critiche, l’arte può aiutare a sviluppare un nuovo concetto universale di diritti umani, di cui c’è molto bisogno, prendendo in considerazione le sensibilità locali.”

Per fortuna  i social si sono resi molto utili e l’arte si è attivata utilizzando non è così?

A:“L’arte non si è fermata ha utilizzato i social   per comunicare la sua vitalità .

Da artista e curatrice di eventi gratuiti in location istituzionali, si è creata una partecipazione virtuale con le proprie opere a raccontare questa tragedia. Ho creato 2 gruppi FB  – CI ABBRACCEREMO PIU’ FORTE- un raccoglitore di rassegna stampa  quotidiana locale ,nazionale e dal mondo, e sviluppando una comunicazione anche di intrattenimento vuole essere una memoria di ciò che stiamo vivendo , mentre il gruppo FUTURARTE  è dedicato solo all’Arte ,coinvolgendo gli artisti  a presentarsi e a condividere la visione  delle proprie opere.”

Sono iniziative di grande impegno e con un bel successo, però non è la stessa cosa che goderne di persona, sentirsi, partecipare, unirsi nell’abbraccio corale artistico

A:“ Certo l’arte  virtuale non  gratifica il piacere della socializzazione , dello stare insieme agli altri , dell’andare al cinema , al teatro , alle mostre d’arte , a partecipare agli eventi : ha bisogno di aggregazione.

Non è possibile , e non è possibile pensare di organizzare una collettiva , una mostra che necessita di presenza fisica aggregante , per un lungo periodo finché il virus non sarà debellato l’arte dovrà essere virtuale , ovviamente è diverso per i galleristi e per i musei che dovranno adattarsi ai protocolli istituzionali per riaprire in sicurezza.

Salerno ha parchi, villa Comunale, parco Pinocchio, piazza della Concordia, parco Mercatello, parco su Torrione alto, ecc. Le varie associazioni di teatro e socioculturali potrebbero proporre un calendario di eventi e di rassegna cinematografica, di performance all’aperto studiando il distanziamento sia del pubblico che  degli attori scegliendo spettacoli con pochi attori, e facendo pagare il biglietto da giugno a settembre sono 4 mesi di vita all’aperto.”

Scendendo più sul piano della realtà,  del sentire comune, non si può nascondere che molti artisti hanno subito notevole contraccolpo economico dal lockdown e si tratta di artisti poco conosciuti che non hanno grandi case d’arte a sostenerli.

A)Non posso esprimermi per l’arte commerciale non sono un mercante d’arte, ma come curatrice di vetrine d’arte so che non posso organizzarle più per altro tempo, hanno perso il loro scopo AGGREGATIVO che è anche la mia passione.

Poi gli artisti anche da soli possono commerciare le loro opere avvalendosi dei social o dei propri siti web; so di artisti che hanno venduto leloro opere in quarantena. Ciò che la pandemia ha compromesso  è l’arte come vettore aggregativo.”