UNA “MISE EN PLACE” COME DENUNCIA: LA PROTESTA SILENZIOSA DEI RISTORATORI
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UNA “MISE EN PLACE” COME DENUNCIA: LA PROTESTA SILENZIOSA DEI RISTORATORI

Un mega-comparto che direttamente e con l’indotto da lavoro a milioni di connazionali, chiede tramite un’iniziativa simbolica, di essere ascoltato dalle istituzioni nazionali.

Il 28 e il 29 aprile tutto il comparto della ristorazione italiana da Milano a Sassari alzerà le saracinesche dei propri locali e inscenerà una mise en place, termine tecnico che indica la preparazione della tavola per l’inizio del servizio e la mattina seguente andranno dai sindaci del proprio paese a consegnare le chiavi del proprio locale.

L’iniziativa nasce dai dibattiti fatti sui social dai tantissimi imprenditori del settore Horeca, che era uno dei più fiorenti in Italia per un giro da affari di milioni di euro ed oggi è quello più penalizzato con un fatturato pari a zero e  che non ha nessuna prospettiva futura. “Alle 21 del 28 aprile tutto i ristoratori dopo più di un mese dallo stop forzato riapriranno le saracinesche dei loro locali, accenderanno le luci e apparecchieranno un tavolo dinnanzi all’ingresso del loro locale- spiega Bianchini uno dei tanti imprenditori che ha lanciato questa idea- e all’indomani consegneranno le chiavi del proprio locale al sindaco della città’.

“Non chiamatelo flashmob perché è una protesta al limite: oggi non è semplice uscire di casa e giustificandosi dicendo di andare ad aprire il proprio locale, ma molto di noi vogliono correre questo rischio perché probabilmente non riapriranno più la saracinesca dei propri locali creati con tanti sforzi, sacrifici, gioie e dolori”.Continua l’imprenditore ideatore dlell’iniziativa.

“È una scelta molto forte che speriamo ponga l’attenzione del governo su questo tema e ci dia delle risposte e degli aiuti concreti” conclude Bianchini.

Foto tratte da “La Voce” e “Casimiro”