CONVENTI, ABBAZIE E MONASTERI DI EBOLI, ANCORA ESISTENTI, IN ROVINA O DEL TUTTO SCOMPARSI: A CURA DI RAFFAELE CIAGLIA
Cultura Eboli Storia

CONVENTI, ABBAZIE E MONASTERI DI EBOLI, ANCORA ESISTENTI, IN ROVINA O DEL TUTTO SCOMPARSI: A CURA DI RAFFAELE CIAGLIA

di Raffaele Ciaglia, storico delle tradizioni e della cultura cittadina.
La millenaria cittadina DI Eboli annoverava un tempo numerosi conventi, abbazie e monasteri entro la cerchia delle sue mura e anche sui colli circostanti e nella pianura sottostante. Alcuni di essi sono ancora in piedi e in buono stato, altri rovinati o del tutto scomparsi ma tuttora vivi nella storia e nei ricordi dei vecchi ebolitani.
Furono nei secoli luoghi fiorenti ed operosi, fari di fede carità e sapienza, dove si esercitava non solo la preghiera ma anche l’assistenza e la difesa degli oppressi e dei derelitti, la cura dei malati e dei pellegrini, l’istruzione per i giovani indigenti, il ricovero per i vecchi soli e senza affetti, la cura delle anime, tutto in nome dell’amore cristiano.
Ricordiamo fra quelli scomparsi o del tutto in rovina il convento di Madonna del castello e quello della madonna del Carmine, entrambi sulle colline, c’era poi un piccolo convento in via Magna Grecia annesso alla chiesetta di San Giacomo che andò distrutta dai bombardamenti del 1943 e un altro a San Lorenzo, entrambi ospitavano i pellegrini in transito e si dedicavano alla cura dei malati. Nella piana del Sele c’erano il monastero di san Pietro detto “Colonnella” in contrada Fiocche e il convento di san Mattia in contrada Fasanara. C’erano poi la badia brasiliana di Sant’Aniello un poco più in là della Madonna della Catena, la badia di san Nicola de Schola Greca e di San Giovanni gerosolimitano sulla collina omonima.
I conventi tuttora esistenti, ma adibiti ad altre funzioni che non quelle religiose, sono:
quello della santissima Trinità, annesso alla chiesa di sant’Antonio che venne trasformato in scuola agraria nel 1882, ed ora, dopo il restauro successivo al terremoto del 1980 ospita il Liceo Artistico Statale;
quello di Maria Santissima Addolorata che per molti anni fu ospizio per i vecchi malati e abbandonati e successivamente, con l’aggiunta di un’altra ala, è diventato l’Ospedale di Eboli,
quello dei padri domenicani, annesso alla chiesa di santa Maria delle Grazie, attualmente ospita le suore di Cristo Re che gestiscono una scuola materna ed elementare privata;
quello di san Francesco, che dopo la partenza degli ultimi frati francescani cacciati dalle leggi napoleoniche anticlericali, ospitò il Municipio di Eboli, gli uffici giudiziari, e alcune scuole. Distrutto parzialmente dalla guerra e andato ancor più in rovina in seguito al terremoto del 1980, è stato ora restaurato ed ospita il Museo Archeologico Nazionale, la biblioteca comunale ed altri uffici e sale convegni.
Esistono ancora ed ospitano religiosi:
Monastero di sant’Antonio da Vienne, che ospita le suore benedettine di clausura,
L’abbazia di san Pietro Alli Marmi che ospita i frati francescani.

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