TITANIC, UNA TRAGEDIA CUSTODITA DALL’OCEANO
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TITANIC, UNA TRAGEDIA CUSTODITA DALL’OCEANO

Oggi 15 aprile è una data importante per la storia: oltre all’anniversario della morte del principe Antonio De Curtis (1967), alla morte del presidente Abramo Lincoln (1865), alla nascita di Leonardo Da Vinci (1452), all’ incendio nella cattedrale parigina di Notre Dame (2019), ricordiamo l’affondamento del Titanic, avvenuto il 15 aprile 1912. Il Titanic fu un transatlantico britannico progettato per offrire un collegamento settimanale di linea con l’America e, fu una delle più lussuose e maestose navi dell’epoca. Durante il suo primo viaggio però, alle 23:40 del 14 aprile, si scontrò con un iceberg, provocando la rottura di alcune falle. Alle 2:20 del 15 aprile, il Titanic affondò: tra 1490 e 1523 passeggeri imbarcati, compresi i 900 uomini dell’equipaggio, solo 706 persone riuscirono a salvarsi, 6 delle quali recuperate fra la gente finita in acqua. Sulla nave vi erano 108 bambini, la maggioranza appartenenti alla terza classe. Fra i più illustri passeggeri vi erano miliardari, produttori cinematografi, attrici, risiedenti in stanze degne di un re, sfarzose ed esagerate nei minimi dettagli: infatti si accusò il costruttore di aver pensato più al prestigio del transatlantico che alla sua funzionalità; la nave possedeva poche scialuppe di salvataggio, non sufficienti a contenere tutti i passeggeri. Fu una tragedia che rappresentò la fine di un’epoca, dove ricchi, poveri e borghesi si mescolarono insieme nell’abisso, sancendo la fine di un sogno.

La letteratura e il cinema hanno cercato di raccontare questo tragico evento: il film più famoso è sicuramente Titanic (1997) di James Cameron, con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet, che ha fatto conoscere la vicenda anche ai più giovani, grazie anche alla splendida voce di Celin Dion che canta lo struggente amore dei due protagonisti, nella soundtrack My heart will go on. Come romanzi ricordiamo: Recuperate il Titanic! (1976) scritto da Clive Cussler, o La ricamatrice di segreti (2012) di Kate Alcott. Di sicuro non sapremo mai esattamente cosa accadde davvero quella notte, ma è uno spunto di riflessione, soprattutto in questo periodo, perché come diceva il grande Totò, la morte è una livella.