CONVEGNO A POSTIGLIONE IN ONORE DEL POLIZIOTTO DOMENICO MANZIONE E DEL FINANZIERE NICOLA PACELLA
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CONVEGNO A POSTIGLIONE IN ONORE DEL POLIZIOTTO DOMENICO MANZIONE E DEL FINANZIERE NICOLA PACELLA

Importante iniziativa del Rotary Club di Campagna-Valle del Seleper favorire la conoscenza della storia del territorio. In collaborazione con il Comune di Postiglione, la Comunità Montana Alburni e il Museo della Memoria di Campagna, il Club presieduto da Enrico Montera ha organizzato per venerdì 1 aprile (ore 10,30) presso il Ristorante La Doga, in Postiglione, un convegno in ricordo del poliziotto Domenico Manzione, ucciso nelle foibe, e del finanziare Nicola Pacella, vittima della strage di Matteria.

Dopo i saluti istituzionali di Enrico Montera (presidente del Rotary), Carmine Cennamo (Sindaco di Postiglione), Gaspare Salamone (Presidente C.M. Alburni) e Marcello Naimoli (Direttore del Museo della Memoria “Giovanni Palatucci”), il programma prevede le testimonianze di Giuseppe D’Amico (Giornalista e Storico); Giuseppe Esposito (Autore della ricerca “Pulizia etnica – le Foibe”)  e Francesco Avallone (Figlio della Guardia di P.S. Raffaele Avallone, ucciso nelle Foibe il 15 giugno del 1945, attendente di Giovanni Palatucci a Fiume);

“La nostra iniziativa -afferma il presidente del Rotary, Enrico Montera- ha un duplice scopo: ricordare soprattutto alle giovani generazioni una pagina di storia dell’Italia e, in particolare, del nostro territorio; al tempo stesso intendiamo onorare nel centenario della loro nascita due figli di Postiglione che hanno pagato con la vita il loro attaccamento all’Italia”.

Dopo gli interventi programmati sarà scoperta una lapide collocata sul Monumento ai Caduti.

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Domenico Manzione, nato a Postiglione il 16 maggio del 1922, costretto a lasciare gli studi a causa della morte del padre, vittima di un incidente sul lavoro, nel 1940, a soli a 19 anni, si arruola volontario come agente di polizia e dopo avere frequentato il corso a Caserta viene destinato a Genova. Nel 1943 il trasferimento a Gorizia che tutto sommato è una città tranquilla rispetto al capoluogo ligure. La situazione volge al peggio il 30 aprile del 1945: con la ritirata tedesca gli agenti di polizia, tra i quali anche Domenico, si uniscono ad altre forze armate per proteggere i confini e la città dall’imminente arrivo della milizia jugoslava. Quando fu consigliato agli agenti di lasciare la città Domenico rimase a Gorizia per non abbandonare la giovane fidanzata Liliana. Il 2 maggio del 1945 le milizie di Tito entrarono in Gorizia e Domenico fu arrestato mentre era in servizio in caserma. Tramite la fidanzata si seppe che era stato deportato e tenuto prigioniero a Lubiana. Dopo qualche tempo si persero le sue tracce e a nulla valsero le ricerche della fidanzata e dei suoi familiari. Dopo essere stato considerato “disperso in guerra” nel 1975 gli viene riconosciuto lo status di “caduto” a soli 23 anni. Probabilmente morì di stenti durante la prigionia in Jugoslavia, oppure fucilato e il suo corpo gettato in una delle foibe del Carso, forse nella selva di Tarnova (oggi in Slovenia) dove vennero gettati i corpi di molti poliziotti italiani arrestato a Gorizia.

Nel  _____ è stato insignito, in memoria, del riconoscimento ____________ (non riesco a leggere la foto che mi hai mandato.

Nicola Pacella, nato a Postiglione il 1° maggio 1922 si arruolò giovanissimo nella Regia Guardia di Finanza diterra. Assegnato alla Legione Allievi di Romaed inviato il 1° novembre1941 fu inserito nella Legione Territoriale di Trieste, in territorio dichiarato in stato di guerra presso la brigata di Castelnuovo d’Istria mobilitato per la difesa costiera. Partecipò dal 18 novembre 1942 all’8 settembre 1943 alle operazioni di guerra svoltesi in Mediterraneo con la brigata litoranea della Guardia di Finanza di Castelnuovo d’Istria. Dal 9 settembre 1943 continuò a prestare servizio d’Istituto presso il distaccamento di Matteria, allora in provincia di Fiume (l’odierna Materija in Slovenia), a pochi chilometri da Trieste.

La notte tra il 12 e il 13 gennaio 1944, la guarnigione della Finanza, che aveva sede in una casa cantoniera, venne attaccata dai partigiani ed i militari, una trentina, furono condotti a Vatovlje (Vattoglie), una localitàdi un centinaio di abitanti, distante una decina di chilometri, e uccisi nei pressi del cimitero. Con determinazione del Comando generale della Guardia di Finanza n. 22555 del 28.1.1956”gli fu concessa la “Croce al merito di Guerra”.

Il 9 febbraio 2018, in occasione del “Giorno del Ricordo”, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale, alla presenza di Autorità, Istituzioni civili e militari, rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.il Prefetto di Salerno, Salvatore Malfi, ha consegnato ai familiari del Finanziere Nicola Pacella, due medaglie commemorative con rispettivi diplomi, conferite dal Presidente della Repubblica in riconoscimento del sacrificio offerto alla Patria.

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