STORIA E LEGGENDE. Su Nuraxi di Barumini: di Sara Carvone. La Sardegna dei Misteri archeologici
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STORIA E LEGGENDE. Su Nuraxi di Barumini: di Sara Carvone. La Sardegna dei Misteri archeologici

La civiltà nuragica si è sviluppata tra il 1500-500 a.C. dando origine ad una vera e propria struttura sociale magnificamente costruita, composta da comunità divise in disparate classi sociali. Uno dei più grandi monumenti della Sardegna nuragica prende per l’appunto il nome dal monumento dell’epoca: Su Nuraxi, che tradotto significa “mucchio di pietre”, indica un tipo di architettura militare munito di più torri. In tutta l’Isola ne sono stati censiti più di settemila, aventi diverse strutture ma è a Barumini che si erge uno dei più grandi agglomerati conosciuti: Il famoso “Nuraxi”, un vero e proprio villaggio nuragico perfettamente conservato e costruito in basalto, roccia vulcanica molto dura che in questo territorio si trova solamente alle pendici dell’altopiano della Giara. Si stima che durante il 1500-1300 a.C. venne edificato il mastio ovvero il semplice nuraghe a tholos ,termine usato per indicare una torre tronco-conica costituita da grandi blocchi di pietra di dimensioni decrescenti man mano che si arrivava verso l’alto, completata da una falsa copertura a cupola. Alto originariamente 18 metri e composto da tre differenti ambienti comunicanti tra loro attraverso delle scale ricavate all’interno dello stesso muro, mentre successivamente, durante il 1300-1100 a.C. aggiunsero quattro torri alte 14 metri, unite da cortine murarie e orientate verso i quattro punti cardinali. L’ingresso principale della fortezza situato nella cortina muraria sud-orientale, era dotato di un cortile a forma di mezzaluna che permetteva di collegare ambienti di più torri, e niente meno era dotato di pozzo. Tutte e quattro le torri erano costituite da due ambienti, anch’essi a base circolare e con copertura a falsa cupola, sovrapposti e completamente indipendenti tra loro. Le stanze al piano terra erano provviste di feritoie, disposte su due file e separate da una pedana di legno a mezza altezza. In questo stesso periodo sorse il più antico agglomerato di capanne del paese – di cui oggi purtroppo ci restano poche tracce – e furono costruite tre torri, facenti parte di una cinta muraria esterna predisposta per la difesa del bastione quadrilobato. Durante il1100-IX secolo a.C. (tarda età del bronzo) furono costruite anche la maggior parte delle case del paese che avevano una base circolare avente un unico vano coperto da una copertura conica in legno e di fatti, una delle strutture più importanti edificate in quel periodo, è la “Capanna della Riunione” detta anche “Curia” o “Aula Consiliare”: si tratta di un grande edificio sempre dalla forma circolare munito di cinque nicchie sulla parete, dove gli archeologi hanno rinvenuto elementi probabilmente utilizzati durante alcuni riti religiosi. All’inizio dell’ultimo periodo dell’età nuragica, ovvero l’età del ferro, Su Nuraxi fu completamente distrutto e sui suoi resti fu costruito un nuovo agglomerato di capanne, edificato con nuove forme e tecniche urbane che appartenevano ad una società che si stava rinnovando e crescendo sia internamente che per contatti con stimoli esterni. In questo momento il clima diventa più pacifico e stabile e la vita militare è ormai un ricordo del passato. Tuttavia con l’occupazione punica nel V secolo a.C. lo stile di vita non subì grandi cambiamenti; ma in seguito alla mancanza di risorse cominciò lentamente il graduale declino della popolazione.

 

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