Eboli

L’Ebolitana calcio spegne la sua prima centesima candelina

today3 Maggio 2025

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Articolo pubblicato nell’edizione odierna de “Le cronache del salernitano” a cura di Giuseppe Sanfilippo 

L’Ebolitana Calcio compie cento anni, una storia fatta di passione e identità ed è pronta a spegnere con il suo popolo, le cento candeline in una festa che si preannuncia memorabile. Un secolo di emozioni, di battaglie sul campo e un legame indissolubile con la città, che si stringerà attorno alla squadra per celebrare questo traguardo storico. Si respirerà l’orgoglio di un paese, unito dai colori biancoazzurro, ripercorrendo gioie, dolori e aneddoti che l’hanno resa figlia di un grande amore. Fondata nel 1925, essa rappresenta ben più di una squadra: è un vero e proprio atto d’amore verso la città, capace di unire, ieri come oggi, chi l’ha indossata, sostenuta e amata. La società ha deciso di celebrare questo secolo di storia con una serie di iniziative che coinvolgeranno l’intera comunità, a partire dal primo appuntamento ufficiale quando sabato 3 maggio, alle ore 19:30, terrà l’inaugurazione dello Store ufficiale del Coordinamento, in via San Berardino 88, uno spazio dedicato ai tifosi, alla memoria storica e al futuro del club. Il giorno successivo, domenica 4 maggio alle ore 16:30, lo stadio “Dirceu” sarà teatro dell’ultima gara di campionato del girone B di Eccellenza: l’Ebolitana affronterà il Sant’Antonio Abate 1971. Sarà una vera e propria festa, con tante sorprese pensate per celebrare degnamente questo Centenario. Un momento speciale sarà riservato ai più piccoli: gli alunni delle scuole primarie di Eboli avranno un ruolo da protagonisti, grazie alla preziosa collaborazione con gli istituti scolastici del territorio. «Avevo 10 anni quando si era appena formato il NSUE – racconta Giovanni Pepè Di Biase, storico tifoso dell’ebolitana – lì è nato il mio amore per l’Ebolitana. Sono passati 40 anni e non ho mai smesso di seguirla, nemmeno dopo il 1995, quando mi sono trasferito per lavoro a Meldola, in provincia di Forlì-Cesena. La conquista della Coppa Italia nel 2010, al Partenio di Avellino contro l’Arzanese è un ricordo che porto forte nel cuore. Viaggiai tutta la notte pur di essere presente. Avevo sonno, fame e tanto freddo, eppure tutto svanì con la vittoria della Coppa. Seguivo spesso le gare con il caro amico Piero Paraggio, che tanto teneva alla nostra squadra e che, oggi, sicuramente starà festeggiando con noi da lassù questa grande storia d’amore”. Un altro supporters aggiunge: ” Mio padre mi portava allo stadio quando ero piccolo, ora ci porto mio figlio. Questa maglia ha attraversato la nostra famiglia come un’eredità affettiva – racconta commosso Peppino – anche nei momenti più difficili, noi non l’abbiamo mai abbandonata. Essere ebolitani vuol dire lottare, sostenere, crederci fino in fondo”. Ma questa è solo la prima tappa di un lungo cammino che porterà dritti alla giornata simbolo del Centenario: 6 agosto 2025, data esatta della fondazione. In cantiere ci sono grandi festeggiamenti e iniziative speciali per celebrare questo importante traguardo che punterà a coinvolgere tutta la comunità e rendere omaggio alla storia e alle tradizioni che hanno fatto grande questa squadra nel corso degli anni. Molti ex calciatori e militanti festeggeranno questo speciale evento, fra i tanti Santino D’Urso che ricorda come calcare il Massajoli fu per lui un periodo stupendo: “Giocavo come ala destra, preciso nei cross: ali come me ce n’erano poche. Ho fatto segnare tanti gol. Nel campionato 1978/79, sotto la guida di mister Nazzi, abbiamo vinto il campionato, puntando alla Serie D; purtroppo, per motivi tecnici ed economici il progetto si fermò. Ho indossato la maglia dell’Ebolitana per sette anni, perdendo poche partite: il Massajoli era un campo ostico per chiunque venisse a giocare. Un saluto a tutti i miei ex compagni e ai tifosi dell’Ebolitana”. Carmine Fiorillo invece negli anni 90 fu chiamato ad indossare la maglia del suo paese dopo aver militato per lunghi anni in altre società: “Essere chiamato a indossare i colori della squadra della mia città, fu come vivere un sogno. Accettai senza esitazione, col cuore pieno di orgoglio. Sin da subito mi fu affidata la fascia da capitano, un onore che sentii come una grande responsabilità. Tra i tanti ricordi, uno mi è rimasto particolarmente impresso: il magazziniere mi confidò sorridendo che la mia maglia, la numero quattro, era la più difficile da lavare. Ricordi che porterò sempre nel cuore”. Tanti, con tenacia e amore, hanno dato il loro contributo dietro le quinte, anche ad essi sarà riservata questa celebrazione. Sarà inoltre un omaggio a tutti coloro che, in questi cento anni, hanno indossato con orgoglio questa maglia, e a chi, lasciando un’impronta indelebile, oggi non è più con noi. Tra loro, il pensiero va in particolare a due campioni: Dirceu e Sazio. Sarà un’occasione unica per rafforzare il senso di appartenenza e guardare con entusiasmo al futuro, continuando a scrivere insieme pagine di gloria e passione. La città è pronta a stringersi attorno alla sua squadra, per onorare un secolo di calcio, sudore e appartenenza. “ L’Ebolitana non è solo una squadra di calcio: essa è l’anima stessa di Eboli –chiudono i tifosi”. Un traguardo storico per la squadra che ha scritto pagine indelebili nel cuore degli sportivi locali, simbolo di passione e appartenenza per intere generazioni.

GIUSEPPE SANFILIPPO

Scritto da: Marco Naponiello

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