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Il volto come diagnosi: come IA può salvare la vita da una foto. Di Chiara Vergani

today21 Maggio 2025

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Il volto come diagnosi: come IA può salvare la vita da una foto. Di Chiara Vergani

 

Immagina di poter conoscere lo stato di salute del tuo corpo con uno scatto del volto senza risonanze, senza esami invasivi, solo una foto. Sembra fantascienza, eppure è realtà. Si chiama FaceAge, ed è un’intelligenza artificiale rivoluzionaria che promette di cambiare il modo in cui diagnostichiamo e trattiamo il cancro.

FaceAge è stata sviluppata dai ricercatori del Mass General Brigham, uno dei centri medici più avanzati del mondo. Per addestrarla le sono stati mostrati decine di migliaia di volti. L’obiettivo è Insegnarle a riconoscere quei segnali nascosti che il tempo e la malattia imprimono sul viso umano. Si tratta di di micro-espressioni, tensioni cutanee, asimmetrie impercettibili all’occhio umano. Segni invisibili che raccontano una storia profonda, quella dell’età biologica.

Ed è qui che arriva la notizia straordinaria: FaceAge riesce a stimare quanto il corpo “senta” davvero gli anni che passano, al di là della data di nascita. Nei pazienti oncologici, ad esempio, ha rilevato che l’età biologica stimata è mediamente di cinque anni superiore a quella anagrafica. Un dato che è clinicamente rilevante: più alto è il FaceAge, minori sono le probabilità di sopravvivenza.

si tratta di biologia pura. Quando i medici hanno integrato questo parametro nei dati clinici dei pazienti, la capacità di prevedere se una persona sarebbe sopravvissuta nei sei mesi successivi è aumentata in modo significativo. FaceAge ha colto segnali che neppure gli esami più sofisticati erano riusciti a individuare.

Il potenziale di questa tecnologia è immenso. Se usata in fase precoce, può aiutare a intervenire prima, a personalizzare i trattamenti, a monitorare in modo più accurato l’evoluzione di una malattia e soprattutto può salvare vite.

Una semplice foto eppure in quel volto c’è molto più di ciò che vediamo. C’è un intero racconto biologico che l’intelligenza artificiale sta imparando a leggere. Forse il futuro della medicina inizia proprio da qui: dallo sguardo di un algoritmo che ci osserva per comprenderci meglio di quanto riusciamo a fare noi stessi.

Scritto da: Marco Naponiello

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