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I neuroni che corrono per pareggiare il tempo: un nuovo studio svela i segreti dell’equilibrio cerebrale. Di Chiara Vergani

today11 Luglio 2025

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I neuroni che corrono per pareggiare il tempo: un nuovo studio svela i segreti dell’equilibrio cerebrale. Di Chiara Vergani

 

Il cervello umano è una macchina straordinaria, basata su un equilibrio finissimo tra forze opposte: da un lato i neuroni eccitatori, che stimolano l’attività, dall’altro quelli inibitori, che la regolano e la contengono. Proprio per garantire questo bilanciamento, fondamentale per la salute mentale e il corretto funzionamento delle reti neurali, la natura ha elaborato un meccanismo sorprendente.

Un nuovo studio condotto dal Max Planck Institute for Biological Intelligence, ha rivelato che i neuroni inibitori nati più tardi durante lo sviluppo cerebrale maturano più velocemente rispetto a quelli nati prima. Questo sviluppo accelerato permette loro di “recuperare terreno” e integrarsi nel cervello a uno stadio di maturazione simile ai neuroni più anziani, evitando squilibri nella formazione delle connessioni sinaptiche.

I ricercatori hanno osservato, attraverso sofisticate tecniche di tracciamento cellulare e analisi genetica sui topi, che la rapidità con cui maturano questi neuroni tardivi è regolata da precisi meccanismi genetici. In particolare, è la riorganizzazione della cromatina – la struttura che regola l’accesso al DNA – a determinare la “leggibilità” dei geni necessari allo sviluppo.

Questo processo consente alle cellule progenitrici, da cui nascono i neuroni inibitori, di adattare il loro potenziale di maturazione in base al momento in cui sono generate, così anche chi arriva “in ritardo” è in grado di mettersi in pari.

La scoperta non è solo affascinante dal punto di vista biologico, ma apre nuove piste per comprendere l’origine di disturbi del neurosviluppo come autismo ed epilessia. Alterazioni nei tempi di sviluppo dei neuroni, infatti, potrebbero compromettere l’equilibrio tra eccitazione e inibizione nel cervello, predisponendo a condizioni neurologiche complesse.

Eventuali mutazioni genetiche o errori nella regolazione temporale dello sviluppo potrebbero disturbare la sincronizzazione fra i vari tipi di neuroni, con conseguenze anche gravi.

Un altro aspetto interessante riguarda le differenze tra le specie. Nell’uomo il cervello si sviluppa lungo un periodo molto più esteso rispetto ad altri mammiferi. Tale “ritardo” evolutivo consente però una maggiore plasticità e la possibilità di costruire reti neurali più sofisticate e resistenti, capaci di apprendere, adattarsi e ricordare a lungo.

Lo studio apre quindi nuove strade non solo nella comprensione dello sviluppo cerebrale, ma anche nella prevenzione e trattamento di malattie neurologiche. Comprendere come l’orologio interno del cervello scandisce i tempi della maturazione neuronale potrebbe offrire nuovi strumenti per intervenire precocemente, quando ancora tutto è in divenire.

Come spesso accade in neuroscienze, la chiave per comprendere il funzionamento complesso della mente potrebbe nascondersi in un dettaglio minuscolo e apparentemente secondario: il momento giusto in cui una cellula nasce, e come riesce, con uno scatto improvviso, a raggiungere le altre.

La natura, ancora una volta ci insegna che non è solo quando si parte, ma come si corre per stare al passo.

Scritto da: Marco Naponiello

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