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Cuore spezzato, cervello in riparazione: la scienza rivela quanto tempo serve per superare una delusione amorosa. di Chiara Vergani
Quanto tempo serve davvero per dimenticare un ex? La risposta potrebbe sorprenderti. Secondo un recente studio condotto dall’Università dell’Illinois, superare una delusione amorosa è un processo lungo e profondo, che coinvolge meccanismi cerebrali complessi e non risponde affatto ai tempi sociali a cui siamo abituati.
Spesso si pensa che bastino pochi mesi – magari sei, un anno al massimo – per voltare pagina dopo una relazione finita. La scienza però ci dice altro: i ricercatori americani hanno scoperto che il cervello umano può impiegare fino a otto anni per lasciar andare completamente il legame emotivo con una persona amata, soprattutto se la relazione è stata intensa e duratura.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Social Psychological and Personality Science, ha coinvolto 328 adulti, perlopiù trentenni, che avevano avuto relazioni durate almeno due anni. Analizzando il livello di attaccamento emotivo ancora presente nei partecipanti – anche a distanza di cinque anni dalla rottura – è emerso che il “punto medio” del distacco emotivo avviene intorno ai quattro anni, ma il processo può proseguire ben oltre.
A rendere difficile il distacco sono molteplici fattori. Il primo è il contatto prolungato con l’ex, anche solo occasionale: continuare a parlarsi, vedersi o condividere spazi impedisce al cervello di “resettare” davvero la relazione. Poi c’è lo stile di attaccamento individuale: chi vive i legami in modo ansioso tende a trattenere più a lungo le emozioni rispetto a chi ha una predisposizione più sicura. Il fatto invece di avere figli in comune sembra accelerare la fine del legame emotivo, pur intensificandolo inizialmente.
Un altro elemento rilevante è la presenza sui social: anche in assenza di comunicazioni dirette, continuare a vedere post, foto o aggiornamenti dell’ex mantiene aperto un canale sottile ma persistente che ostacola il completo distacco.
Il professore Sebastian Ocklenburg, esperto in neuropsicologia, ha commentato i risultati evidenziando come il cervello umano reagisca secondo ritmi biologici, e non secondo le aspettative sociali. Pensare ancora a una persona, anche dopo anni, non significa necessariamente volerla indietro, ma può essere semplicemente il riflesso di un processo interno ancora in corso.
Questo studio offre uno spunto prezioso: dare tempo al tempo. Sapere che è normale impiegare anni per lasciar andare un amore passato può essere liberatorio e aiutare a non colpevolizzarsi. La guarigione non segue un calendario e nel frattempo, è possibile imparare molto su di sé, sui propri meccanismi affettivi e sulle risorse interiori che giorno dopo giorno, ci guidano verso una nuova libertà emotiva.
Scritto da: Marco Naponiello
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