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I LEADER POLITICI SI MISURANO IN PERCENTUALI DI CONSENSO: di Angelo Voza
I leader politici si misurano in base al consenso che ricevono nella loro nazione ed anche al di fuori.
Pochissimi sono i leader che nella storia hanno ricevuto consensi elevati. Consensi che mai hanno raggiunto percentuali elevate al massimo in quanto un leader potrà ricevere certamente ampi consensi ma, per natura umana, ci saranno sempre oppositori che li contrasteranno.
Contrasti che insorgono per capacità degli antagonisti, ma spesso anche per invidie; gelosie; opportunismi; stupidaggine e altri fattori umani sempre esistiti nell’animo degli uomini.
Ma oggi nel panorama italiano emerge qualcuno? ZERO.
Non esistono leader politici con percentuali che raggiungano ampi consensi trasversali. Troviamo solo personaggi pubblici “imposti”, relegati alle percentuali del consenso dei propri partiti e mai sopra ad un 30% se non di poco.
Questa percentuale riproduci un Paese senza rappresentanza. Un Paese destinato a fare da “cameriere” ad altri Paesi, sia in ambito europeo che sulla scena mondiale.
Siamo un Paese senza veri leader politici rappresentativi e nonostante la stampa di regime racconti storielle mirabolanti di super eroi nostrani, la cruda realtà è ben visibile agli attenti osservatori.
Dietro le paginate di giornali c’è solo un vuoto cosmico di una fallimentare rappresentanza politica, sia a livello centrale che locale.
E’ la politica delle chiacchiere che ha affossato il nostro Paese rendendolo vulnerabile e servo verso egemonie esterne, in tutti i settori; dall’energetico alla meccanica industriale, passando per l’alimentare.
Hanno permesso uno shopping senza precedenti a danno delle nostre industrie da parte di aziende estere che hanno di fatto comprato e azzerato il know-how del nostro Paese.
Tutto questo rappresenta la foto impietosa di un’assenza di leadership e di un frazionamento pericoloso del nostro tessuto sociale che ci rende vulnerabili alle ingerenze straniere, come rilevato in più occasioni.
Siamo una barca in mezzo al mare in tempesta, senza remi, ne vele.
La speranza per questo Paese è che “nasca” un vero leader che ridia fiducia e aggreghi e mai divida oltre il necessario.
Siamo orfani di un “comandante in capo” in quanto l’indole umana italica è questa.
L’Italia, il popolo italiano, ha sempre cercato e avuto un “capo” a cui affidarsi per poi, semmai, scaricarlo.
Ma sempre un capo.
Scritto da: Marco Naponiello
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