CANDIDATI IN PECTORE A SINDACO DI EBOLI: LA DISAMINA DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO
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CANDIDATI IN PECTORE A SINDACO DI EBOLI: LA DISAMINA DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO

Leggiamo dei papabili alle prossime amministrative e cerchiamo il bandolo della matassa.
Due tra i punti cardine dell’era Cariello. Quelli che “non sapevano”, quindi, vogliono farsi beffardi garanti di un rinnovamento.

Un paladino della legalità che ha tirato i remi in barca, celando dietro un hashtag la propria debolezza politica, per di più invitando alla più grande tra le brutture: annullare la scheda elettorale.

Dulcis in fundo, chi, non candidato e non eletto, ha governato facendo 50 giorni di campagna elettorale per portarsi avanti con il lavoro e che ritroviamo, per di più, al cospetto della giustizia in quanto ex amministratore.

Non pervenute le macerie di un sedicente centro sinistra che ora, dopo anni di personalismi e recenti trasformismi, richiama la sinistra all’unità.

L’ invito alla riflessione è urgente. L’impegno, a dare ai concittadini una scelta dignitosa per le prossime elezioni, è doveroso.
Il PCI ci sarà. Perché Eboli ha bisogno di Politica e non di opportunistiche bagarre per capricci di potere.

Il coraggio non sta nel candidarsi. Il coraggio sta nell’avere la credibilità per farlo.
La nostra proposta è già sul tavolo ed useremo questo tempo politicamente sospeso per lavorare ancora. Perché il bandolo della matassa non può essere un “sistema” di ritorno.
PCI Sez “M. Garuglieri” – Eboli