EBOLI & MALASANITÀ: COSIMO CICIA (ORDINE DEGLI INFERMIERI) DIFFIDA DALL’ACCORPAMENTO DEI REPARTI ED ATTACCA I DIRIGENTI
Eboli Salute e Sanità Sindacato

EBOLI & MALASANITÀ: COSIMO CICIA (ORDINE DEGLI INFERMIERI) DIFFIDA DALL’ACCORPAMENTO DEI REPARTI ED ATTACCA I DIRIGENTI

ENNESIMA MORTIFICAZIONE PER IL NOSTRO TERRITORIO a dimostrazione della incapacità del Direttore Sanitario  f.f. e del Direttore Amministrativo a ricoprire questi ruoli. CARENZA PERSONALE INFERMIERISTICO NEL P.O. DI EBOLI   – SOTTERFUGI PER COMPENSARE LE CARENZE –                                                                                                                         Ma non sussiste tale necessità, ma quella quanto mai ineludibile, di esprimere una vibrata protesta contro la  prospettata soluzione di far fronte nel P.O. di Eboli alla carenza di infermieri in alcune UU.OO. mediante l’accorpamento delle stesse: lo hanno riferito allo scrivente, nella sua qualità di Presidente p.t. dell’OPI – Ordine delle Professioni Infermieristiche di Salerno e di Vicepresidente Nazionale FNOPI, alcuni iscritti. L’attenzione dedicata dall’Ordine a tutte le problematiche che vive la professione, fa comprendere come dopo anni di blocco del turn-over del personale sanitario, la conseguenza più logica che potesse avvenire è la carenza organica strutturale degli operatori sanitari, come medici e infermieri in primis, ma anche il personale di supporto come OSS. Questa problematica vale sia per le aziende sanitarie pubbliche che private, complice una causa multifattoriale. Ma cercare di risolvere il problema con una soluzione peggiore del male non giova a nessuno, per una serie di motivazioni. Prima di tutte, la mortificazione delle risorse lavorative che si trovano ad affrontare, improvvisamente, problematiche assistenziali diverse. Lo scrivente non può in questa sede non evidenziare che gli infermieri, come Esercenti le Professioni Sanitarie, hanno molti doveri e pochi diritti ed uno di quello è il rispetto della Professionalità sancita anche dal Codice Deontologico, segnalando al proprio Ordine le attività di cura ed assistenza inappropriate a qualsiasi livello, facendo prevalere il dovere di tutelare gli interessi del cittadino e l’immagine della professione infermieristica. Già alla luce di tale specifico aspetto, lo scrivente eleva la sua protesta perché non venga calpestata la professionalità acquisita da ciascuno degli infermieri interessati nella denegata ipotesi di soluzione mediante l’accorpamento delle strutture. Sarebbe una mortificazione duplice specie se adottata senza una capillare ricognizione del personale rivestente il profilo professionale di CPS Infermiere utilizzato in altre e diverse mansioni non di carattere assistenziale. Le attuali disposizioni normative impongono agli operatori sanitari tutti di essere parte attiva in materia di sicurezza delle cure. Questo è il motivo per cui, anche come responsabile della tutela del decoro e della dignità della Professione, sento l’obbligo di segnalare ogni problematica che possa generare un rischio e sicurezza delle cure, in questo caso derivante dall’accorpamento di unità operative distinte in ognuna delle quali il personale ha maturato specifiche competenze. Come infermieri abbiamo l’obbligo morale e deontologico, di segnalare ogni carenza e disservizio come sancito dall’art. 30 del Codice Deontologico: ” L’Infermiere ai diversi livelli di responsabilità assistenziale, gestionale e formativa, partecipa e contribuisce alle scelte dell’organizzazione, alla definizione dei modelli assistenziali, formativi e organizzativi, all’equa allocazione delle risorse e alla valorizzazione della funzione infermieristica e del ruolo professionale.ma anche dalla normativa vigente e da consolidata Giurisprudenza in merito sulla mancata segnalazione scritta. L’infermiere nell’assicurare il buon andamento delle strutture deve essere supportato da un organico numericamente e professionalmente efficiente e dotazioni all’altezza di un’assistenza di qualità, altrimenti c’è il rischio di peggiorare la situazione e trasformare chi dovrebbe organizzare in un capro espiatorio di errori altrui. Lo scrivente Ordine, con la presente, è costretto ancora una volta ad evidenziare la manifesta incompetenza amministrativa della Dirigenza del Presidio di Eboli in relazione alle esigenze organizzative del personale sanitario, vieppiù se le soluzioni sono quelle paventate. Per quanto sopra, il sottoscritto scrivente diffida le SS.VV. dall’adottare provvedimenti di accorpamento delle UU.OO coinvolte, con l’avvertenza che, per la tutela dei propri iscritti, avvierà ogni opportuna, utile e necessaria azione, anche giudiziaria.

Il Presidente

Cosimo CICIA

 

 

 

 

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