Listeners:
Top listeners:
EBOLI: NON UN PAESE PER PORTATORI DI INVALIDITÀ! MA LA POLITICA TACE! DI GERARDO ROSANIA
Amministrare una città significa porsi l’obiettivo di farla crescere economicamente , socialmente, civilmente.
Ci si può dividere sul ” come” raggiungere questi obiettivi , ma essi devono essere la base di qualsiasi azione di governo.
Questo significa che chi amministra deve porsi il problema di rendere la città ” vivibile” per tutte le fasce sociali : anziani, giovani, bambini, donne, portatori di invalidità ecc.
Questo richiede grande sensibilità verso le esigenze di ciascuna di quelle componenti sociali , altrimenti si corre il rischio di ” esclusione” di pezzi della comunità impossibilitati a vivere la città.
Eboli purtroppo, nel pieno del 2025 , spiace dirlo ma non è una città a misura di portatori di invalidità .
Rimane ancora non risolta la questione degli scivoli dei marciapiedi per chi è costretto in carrozzella. Gli scivoli esistenti puntualmente presentano un ” dente” che diventa insormontabile .
È possibile un censimento degli scivoli e intervenire là dove esiste il problema della fruibilità?
In tutte le città si sta provvedendo con gli attraversamenti pedonali in rilievo, in modo da evitare addirittura scivoli, ed al tempo stesso creare dei dissuasori di velocità e ad Eboli ce n’è davvero bisogno.
Ma nella nostra città di questa cosa non si parla.
Problemi burocratici?
Ma quale è la volontà politica?
Chi è costretto su una carrozzella ( non certo per sfizio!) sovente per potere muoversi sul marciapiede deve fare lo slalom fra sedie e tavolini dei bar ed a volte chiedere cortesemente di spostare tutto per consentire il passaggio?
La domanda molto semplice è : È normale questo?
La volontà politica quale è?
E non mi si risponda anche i bar devono vivere!
Ci sono spazi e slarghi , ovunque, che possono tranquillamente essere concessi a pubblici esercizi. Non credo che attraversare una strada, o fare 10 metri per portare il caffè al tavolino sia talmente complicato,o delimitare fisicamente lo spazio concesso sia qualcosa fuori dal mondo.
Anche ad Eboli ci sono pubblici esercizi che già lo fanno.
Il problema resta meramente politico.
La questione di vivibilità si pone a fronte di chi richiede uno stallo personalizzato per il parcheggio dell’auto vicino casa propria ( non certo per divertimento).
Forse sarebbe opportuno ricordare che per chi è costretto ( non certo per sua volontà ) a muoversi con l’ausilio delle stampelle trascinando le gambe, anche percorrere 10 metri è una impresa.
Trincerarsi dietro la burocrazia perché ” non c’è il regolamento ” ( i regolamenti si scrivono e si portano in approvazione in 15 giorni, se c’è la volontà politica!) non è una motivazione che può offrirsi a chi ha il problema che vede la sua domanda ” subordinata ad una attenta ponderazione ed un equo bilanciamento tra l’interesse privato del richiedente e l’interesse pubblico generale alla fruibilità degli spazi pubblici ed alla fluidità della circolazione ”
( Cosa c’entra la circolazione con uno stallo di sosta? Mistero!) quindi in freddo linguaggio burocratico si ricorda all’interessato che bisogna valutare ” una pluralità di interessi ed alla sussistenza di requisiti specifici più stringenti”.
Ma il capolavoro del linguaggio burocratico lo si raggiunge quando si arriva a sostenere ( di fatto!) che se tu hai problemi a camminare, ed anche fare un passo ti comporta dolore e sofferenza, allora ti devi chiudere in casa!
Come ti permetti di andare a lavorare ( che il lavoro possa essere anche una forma di ” distrazione” rispetto al problema fisico, possa essere anche un modo per provare a sentirsi ” normale” ed utile a sé stesso ed alla società, non è una riflessione che riguarda il Comune di Eboli.) dove invece si arriva a sostenere che ” La attività lavorativa diurna che comporta l’utilizzo del veicolo e l’assenza dalla residenza per diverse ore, è rilevante nel bilanciamento degli interessi”.
La domanda è :
ma come si fa a scrivere una cosa del genere?
Quando poi si cerca di dare dignità e giustificazioni ( altrimenti decisamente poco credibili ) al diniego tirando in ballo la “densità del traffico”, bisogna giungere alla conclusione che chi scrive queste cose probabilmente non ha neanche conoscenza della città e delle arterie principali che la attraversano.
Si arriva, poi , al pessimo gusto , quando un funzionario del Comune si addentra, addirittura, in valutazioni di carattere medico , ossia se la condizione di invalidità del richiedente ” integra di per sé ” le particolari condizioni di invalidità ” che giustificano , in via eccezionale e discrezionale la concessione di uno stallo personalizzato”.
Un capolavoro di burocrazia fredda , asettica e in definitiva lontana , sempre più lontana dai problemi della gente.
Può essere questa la strada che dovrebbe portare Eboli ad essere una città a misura anche dei ” portatori di invalidità”?
A me non sembra!
La cosa più deprimente resta comunque : la mancanza, clamorosa , della politica.
Su questi temi, così delicati non si può e non si deve tacere!
Scritto da: Marco Naponiello
Co-Municare.it è un progetto editoriale di Radio Città 105.
Giornale On-Line iscritto al Tribunale di Salerno numero cronologico 6/2024 del 01/02/2024 RG n 194/2024
Copyright © 2025 Co-Municare di Associazione Comunicare. Tutti i diritti sono Riservati.