EBOLI. PRIMI 100 GIORNI DELL’AMMINISTRAZIONE CONTE: IL PCI CHIEDE “UN DECISO E RADICALE CAMBIO DI ROTTA”
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EBOLI. PRIMI 100 GIORNI DELL’AMMINISTRAZIONE CONTE: IL PCI CHIEDE “UN DECISO E RADICALE CAMBIO DI ROTTA”

                        NOTA STAMPA DELLA SEZ. DEL PCI DI EBOLI

Non sappiamo se quella di “ecco le cose che faremo nei primi 100 giorni di amministrazione”
è una boutade giornalistica, ma la politica si è prestata sempre volentieri. E anche
l’Amministrazione Conte non si è sottratta.

Pensare e credere che nei primi 100 giorni, in piena pandemia, dopo un anno di
commissariamento, con la situazione amministrativa, sociale, economica e culturale in cui
versa la nostra città, si sarebbero fatte cose significative è veramente paradossale. Sono
cose da campagna elettorale.
Non ci abbiamo mai creduto e con noi anche i cittadini “concreti”.
Nonostante ciò alcune considerazioni vanno fatte.
A distanza di oltre tre mesi non c’è stata una svolta autentica e non si percepisce nella vita
quotidiana della nostra città alcunché di nuovo o innovativo.
Ed è imbarazzante la continuità con un passato recente che fa dell’ordinario cosa
straordinaria e risponde alle questioni cardine con sensazionalismi di facciata.


E’ sicuramente interessante il tentativo di interloquire con il governo regionale e nazionale
ma appare come un tentativo di accreditamento senza un progetto ben definito per di più se
avviene solo su questioni occasionali, legate a singoli provvedimenti già passati sulla pelle
degli ebolitani.
Restano appese le tre grandi questioni che devono essere affrontate con urgenza per uscire
da questo stagnante impasse: macchina comunale, politiche sociali, sicurezza.
Dopo 100 giorni, quello che i cittadini si chiedono è di una semplicità disarmante: la nuova
amministrazione cosa intende fare?
A quando un confronto dinamico con forze politiche, sociali, economiche, intellettuali per
uscire da questa situazione? Eboli ha pagato un prezzo altissimo alla pandemia in termini di
crescita delle diseguaglianze e di aumento delle povertà, risalire la china è possibile ma è
impresa molto ardua.
Anche alla luce dell’ennesimo scempio che ci vedrà invasi da tonnellate di rifiuti, oltre i
proclami cosa si intende fare?
Il visionario progetto de La città del Sele come lo si vuole costruire se per opportunismo
politico si mettono gravemente in discussione la tutela del territorio e la salute pubblica?
Se lo chiedono i cittadini e noi, opposizione mai preconcetta nei confronti del Sindaco e della
sua maggioranza estremamente eterogenea, lo chiediamo a loro insieme ad un immediato,
deciso e radicale cambio di rotta.

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