Eboli:Presentazione del libro “Ascia Nera” di Leonardo Palmisano
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Eboli:Presentazione del libro “Ascia Nera” di Leonardo Palmisano

Nota a cura della Prof.ssa Sofia Masillo

“Penso alle persone costrette a prostituirsi. A quanti, minori o adulti, sono fatti oggetto di traffico e di mercimonio per l’espianto di organi, per essere arruolati come soldati, per l’accattonaggio, per attività illegali come la produzione e la vendita di stupefacenti”. Papa Francesco I

Con questo messaggio dedicato “Agli aguzzini” Leonardo Palmisano, scrittore ed etnografo, esperto di lavoro, migrazioni e criminalità organizzata, inizia il suo libro “Ascia nera”, che racconta l’attività criminale della mafia nigeriana in Italia. Con questo libro conclude la sua trilogia sullo sfruttamento iniziata con “Ghetto Italia” (vincitore del Premio Internazionale Livatino nel 2016), e continuata con “Mafia Caporale”. Lo scrittore parla così del suo ultimo libro-inchiesta sulle grandi organizzazioni criminali: «Sono entrato nella putrida baraccopoli sorta intorno al Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (Cara) di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia. Ne avevo visitati di inferni, ma come quello no…… È stato allora che ho deciso di occuparmi dei carcerieri di quelle prigioniere centrafricane e del sistema mafioso dentro il quale agiscono… Il mio libro “Ascia Nera” è l’esito di un’inchiesta durata tre anni, che ha coinvolto oltre duecento testimoni privilegiati, tra nigeriani residenti in Africa e in Italia…. Il sistema [mafia nigeriana, ndr] si organizza per cosche che hanno testa in Africa e tentacoli in Europa, grande capacità di adattamento e straordinario intuito per gli affari… L’organizzazione Ascia Nera (Black Axe) è sorta nell’università di Benin City nel 1977, ma viene registrata in Nigeria sotto il nome di Neo Black Movement. Questo doppio livello di denominazione serve per distrarre gli investigatori europei o per indurli a sottovalutare la portata intercontinentale della organizzazione…. In Italia si occupa per lo più di tratta di ragazze, sfruttamento del sesso di strada e spaccio… La diffusione dell’organizzazione nella Penisola è vastissima: dalle piazze romane del sesso alle baraccopoli foggiane, dal quartiere Ballarò di Palermo a vaste aree di smercio di droga in Emilia Romagna e Lombardia, dai palazzi occupati a Torino ai Cara e ai Cas più degradati del Sud…. Black Axe riesce a infiltrarsi e a radicarsi, grazie a consorterie create ad arte con alcune cosche italiane: quelle di Camorra nel territorio di Castel Volturno, quelle del Gargano nel foggiano, quelle di Cosa Nostra a Palermo e a Catania… Soprattutto appare nitida l’incapacità dell’Italia di produrre argini alla proliferazione delle mafie sul territorio. I nigeriani si aggiungono ai sistemi stranieri già presenti.» Le testimonianze sconvolgenti che Palmisano ha raccolto con coraggio sono un vero pugno nello stomaco. Le sue interviste a vittime e aguzzini ci rivelano l’esistenza di un mondo di una ferocia inaudita. Donne violentate nel fisico e nell’anima, vendute come schiave sessuali, costrette a mettere al mondo figli che saranno a loro volta venduti: nel migliore dei casi sul mercato delle adozioni illegali, nel peggiore come fornitori di organi sui mercati che operano fuori da ogni legge. Una risposta non tarda ad arrivare. Il 29 maggio 2018, Palmisano riceve cinque minace di morte via Messenger. Alla frase “We Kill You” (Ti uccidiamo) si accompagnava lo screenshot di due reportage dedicati alla confraternita nigeriana ed ai suoi possibili legami con la cosca Romito, il più massiccio e cattivo dei gruppi mafiosi del Gargano. È da organizzazioni spietate come questa che vengono le peggiori minacce alla nostra sicurezza. Per la sua opera di denuncia Palmisano ha ottenuto nel 2019 il premio il Premio Colombe d’oro per la pace, sezione informazione, assegnato annualmente dall’IRIAD (Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo) per promuovere gli ideali di convivenza pacifica tra persone e popoli.

Lunedì 20 giugno alle 18, nel giardino del bistrot Patù, Leonardo Palmisano parlerà delle sue inchieste con il giornalista RAI salernitano Giuseppe De Caro, socio di Libera. Porterà la sua testimonianza Alessandra Galatro, mediatrice culturale e operatrice sociale, vicepresidente di ARCI Salerno, che si occupa in particolare di accoglienza e inclusione sociale di donne vittime di sfruttamento sessuale. Da qualche mese, inoltre, coordina per l’ARCI un progetto sul contrasto al caporalato e l’emersione dal lavoro nero dei migranti nella Piana del Sele.