LA SCOPERTURA DELLA LAPIDE A EBOLI IN MEMORIA DEL PATRIOTA E MARTIRE ANTIFASCISTA FERDINANDO MARTUCCIELLO SIA IL PRIMO PASSO PER RINVERDIRE LA SUA MEMORIA IN CITTÀ, AD ONORE DEI VALORI DELL’ANTIFASCISMO E DEL MIGLIORE E AUTENTICO PATRIOTTISMO COME FARO PER L’UMANITÀ DI PACE, CIVILTA E GIUSTIZIA
Eboli Guerra Storia

LA SCOPERTURA DELLA LAPIDE A EBOLI IN MEMORIA DEL PATRIOTA E MARTIRE ANTIFASCISTA FERDINANDO MARTUCCIELLO SIA IL PRIMO PASSO PER RINVERDIRE LA SUA MEMORIA IN CITTÀ, AD ONORE DEI VALORI DELL’ANTIFASCISMO E DEL MIGLIORE E AUTENTICO PATRIOTTISMO COME FARO PER L’UMANITÀ DI PACE, CIVILTA E GIUSTIZIA

Come Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) Comitato provinciale di Salerno e Sezione “Valle e Piana del Sele” – in quanto custodi della memoria della Resistenza e vividi difensori dell’attualità dei valori e dei principi della nostra Costituzione figlia della Liberazione dal nazi-fascismo – parteciperemo con orgoglio anti-fascista domattina, domenica 27 novembre 2022 alle ore 11, presso la Chiesa Monumentale del Cimitero di Eboli, alla cerimonia di scopertura di una lapide a commemorazione del martire antifascista ebolitanoFERDINANDO MARTUCCIELLO,barbaramente trucidato all’età di 21 anni dai nazi-fascisti il 27 novembre 1944 in Reggiolo, Provincia di Reggio Emilia.

Il giovane patriota ebolitano, militare dell’esercito italiano “sbandato” dopo l’8 settembre quando si fiutò di intrupparsi nelle milizie della Repubblica di Salò e di combattere al fianco e sotto il comando dei nazisti, non avendo potuto tornare a Eboli attraversando la linea gotica del fronte, era stato collocato, assieme a un altro giovane militare, in casa di antifascisti locali. Tuttavia, a causa di una vile delazione fascista, furono entrambi catturati e portati nella Valle di Novellara, dove, il 27 novembre del 1944, furono uccisi ed ora sorge un cippo in loro memoria.

Di fatti, a memoria di ciò sul muro frontale della Rocca di Reggiolo c’è una lapide che ricorda i caduti partigiani di Reggiolo, tra i quali anche FERDINANDO MARTUCCIELLO, che così recita:

<<VOLONTARI DELLA LIBERTA CHE IL SANGUE INNOCENTE DI TUTTE LE VITTIME/ LA PERENNE TESTIMONE/ ED IMPLACABILE ACCUSATORE DI UNEPOCA TRISTE/ IN CUI MALVAGITA’ E VIOLENZA EBBERO IL SOPRAVVENTO/E CHE IL LORO SACRIFICIO/ SULLE STRADE INSANGUINATE DEL MONDOSIA LUCE ALL’UMANITA’ TUTTA ANELANTE UN’ERA/ DI/ PACE – CIVILTA – GIUSTIZIA».

Per converso, a febbraio 2021, fummo costretti a denunciare la sciatta distruzione della tomba monumentale eretta a Eboli a memoria del patriota e martire antifascista FERDINANDO MARTUSCIELLO, chiedendo al commissario prefettizio, nella sua funzione di sindaco pro tempore di Eboli, la restitutio a integrum. A maggior ragione che il fatto non solo costituiva un insulto alla Memoria della Resistenza, ma, essendo stata distrutta anche la stele e la bandiera tricolore che ne connaturavano il carattere di tomba monumentale, configurava anche un oltraggio alla bandiera.

A distanza di oltre un anno e mezzo cogliamo con favore almeno la rimozione dell’oblio da questa vicenda, ma ribadiamo, con rinnovato vigore, la richiesta di ricostruzione della tomba monumentale o in alternativa di installazione di un monumento in città, oltre all’intitolazione di una strada, ad onore dei valori dell’antifascismo e del migliore e autentico patriottismo, con cerimonia ufficiale cui parcheremmo con orgoglio anti-fascista per rinverdirne in città i predetti valori e ribadire le medesime motivazioni iscritte nella lapide di Reggiolo anche a Egli dedicata.

Il presidente comitato provinciale ANPI di Salerno, Ubaldo Baldi

Il presidente sezione ANPI “Valle e Piana del Sele, Massimiliano Voza

COMUNICATO STAMPA del 25.2.2021
EBOLI, OLTRAGGIO ALLA RESISTENZA
La recente rimozione dei resti del patriota Ferdinando Martucciello, fucilato dai fascisti all’età di 21
anni a Reggiolo per aver rifiutato di combattere con la Repubblica di Salò a fianco dei nazisti,
costituisce un insulto non solo alla Memoria della Resistenza, ma essendo stata distrutta anche la
stele e la bandiera tricolore che ne connaturavano il carattere di tomba monumentale, configura
anche una violazione dei diritti cimiteriali e un oltraggio alla bandiera, di cui l’ANPI chiederà conto
nei confronti dei dirigenti comunale responsabili.
Il giovane patriota ebolitano, sbandato dopo l’8 settembre, non avendo potuto tornare a Eboli
attraversando la linea gotica del fronte, era stato nascosto assieme a un altro giovane militare in casa
di antifascisti locali.
La denunzia vile di un ragazzo li fece catturare e portati nella Valle di Novellara, dove il 27 novembre
del 1944 furono uccisi, luogo dove ora sorge un cippo in loro memoria.
A memoria di ciò sul muro frontale della Rocca di Reggiolo c’è una lapide che ricorda i caduti
partigiani di Reggiolo, tra i quali anche Ferdinando Martucciello, che così recita:
VOLONTARI DELLA LIBERTA’
CHE IL SANGUE INNOCENTE DI TUTTE LE VITTIME
SIA PERENNE TESTIMONE
ED IMPLACABILE ACCUSATORE DI UN’EPOCA TRIESTE
IN CUI MALVAGITA’ E VIOLENZA EBBERO IL SOPRAVVENTO
E CHE IL LORO SACRIFICIO
SULLE STRADE INSANGUINATE DEL MONDO
SIA LUCE ALL’UMANITA’ TUTTA ANELANTE UN’ERA
DI
PACE – CIVILTA’ – GIUSTIZIA
L’Anpi provinciale e la sezione Valle-Piana del Sele chiedono le scuse del Comune di Eboli per tale
spiacevole e offensivo episodio di negligenza istituzionale e la ricostruzione della tomba
monumentale con cerimonia ufficiale alla quale parteciperemo con orgoglio antifascista per ribadire
le medesime motivazioni iscritte nella lapide di Reggiolo.
Il presidente comitato provinciale ANPI di Salerno, Ubaldo Baldi
Il presidente sezione ANPI Valle e Piana del Sele, Massimiliano Voza