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Inaugurato in pompa magna nel 2017 e con l’ambizione, condivisa dalla comunità ebolitana, di rivoluzionare il trasporto e la mobilità delle persone, il Terminal Bus di Eboli oggi versa in uno stato di degrado, tra rifiuti e situazioni di emergenza sociale. Da tempo ormai la stazione dei pullman di Eboli, un nodo cruciale per i pendolari della zona, versa in uno stato di quasi abbandono. Il terminal, che dovrebbe rappresentare un punto di accoglienza e snodo per lavoratori, studenti e viaggiatori, si è trasformato in un posto decisamente fatiscente, rifugio improvvisato per persone senza dimora e teatro quotidiano di situazioni igienico-sanitarie al limite dell’accettabile. La denuncia arriva direttamente da chi, ogni giorno, è costretto ad attendere il proprio autobus in condizioni disumane. Pendolari e cittadini esasperati raccontano di un ambiente ostile: porte d’ingesso inesistenti, rifiuti abbandonati ovunque ed escrementi umani, che rendono impossibile anche solo sostare nei pressi del terminal. “È diventato impossibile fermarsi qui. Ogni giorno è una lotta contro il degrado e la puzza insopportabile. Non ci sono controlli e nessuno che si occupi dell’area – racconta un giovane universitario in attesa del pullman per Salerno”. Il terminal bus di Eboli è un punto di transito importante per decine di persone che quotidianamente si muovono per motivi di lavoro, studio o esigenze personali. Ma ciò che dovrebbe essere un servizio efficiente e sicuro si è trasformato in un luogo di marginalità e incuria. “Mi reco al terminal bus ogni mattina per attendere l’autobus che mi porta a casa – racconta una professoressa – e, per ripararmi dal freddo o dalla pioggia, entro all’interno della struttura, ma quello che trovo lì dentro è qualcosa di indescrivibile, davvero disgustoso e ripugnante. La sporcizia è ovunque, l’odore è nauseabondo e l’ambiente è del tutto abbandonato a se stesso. Credo sinceramente che le condizioni igieniche siano talmente precarie da poter rappresentare un rischio concreto per la salute delle persone – ci dice la docente”. Tanti i pendolari e genitori in attesa dell’arrivo dei loro figli, che ogni giorno devono fare i conti con uno scenario indegno. “È assurdo che in una città civile un punto di snodo così importante venga lasciato in queste condizioni – aggiunge un utente abituale del terminal – chiediamo solo un minimo di decoro, sicurezza e pulizia. È una questione di dignità, oltre che di salute pubblica. “Il terminal è stato progressivamente occupato da persone in stato di bisogno che, senza alternative, si rifugiano tra le pensiline, spesso costretti a espletare i propri bisogni fisiologici all’aperto, in assenza di servizi igienici. La situazione, già più volte segnalata dai cittadini, sembra però non trovare una risposta concreta. L’appello alla riqualificazione del terminal diventa ogni giorno più urgente. Serve un piano di intervento che restituisca dignità a un luogo pubblico fondamentale per la mobilità cittadina. Nel silenzio generale, il terminal dei bus di Eboli continua a essere simbolo di una ferita aperta, di una periferia dimenticata nel cuore della città.
GIUSEPPE SANFILIPPO
Scritto da: Marco Naponiello
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