IL GIORNO PAGANO DELLA MEMORIA
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IL GIORNO PAGANO DELLA MEMORIA

Il 24 febbraio del 361 d.c. Teodosio emanò un decreto di condanna per le pratiche pagane, dando il via a uno dei capitoli più brutti della storia: dal 2006 si è istituito il Giorno pagano della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Inquisizione.  Nel 1484 Papa Innocenzo VIII pubblicò la bolla “Summis desiderantes affectibus”, che ordinava di scoprire, torturare e giustiziare le streghe in tutta Europa. Il Malleus Maleficarum, il manuale degli inquisitori, atto a scovare le streghe, fu uno dei libri più venduti della storia. Dal 1257 al 1816 l’Inquisizione torturò e mandò al rogo milioni di persone: si ricordano i più famosi Giordano Bruno, Galileo Galilei e Giovanna D’Arco, ma circa l’80% dei condannati erano donne e bambini senza nome, uccisi brutalmente da chi li considerava creature del demonio. L’isteria di massa, il potere, il fanatismo, portò alla condanna di persone che non potevano difendersi (un avvocato non tutelava mai una strega o a sua volta veniva accusato di stregoneria), e quasi tutti morirono senza delle prove certe. La caccia alle streghe interessò tutta l’Europa e colpì anche l’Italia, come il paese ligure di Triora, considerata la Salem italiana, dove vennero inflitte una ventina di condanne. Benevento, paese delle streghe per eccellenza, non ha casi accertati di processi per stregoneria, anche perché i pochi documenti vennero distrutti. L’unico che abbiamo nel salernitano è quello su Angelella Russi, originaria di Laurino, accusata dal marito di fare le “fattucchierie”: non sappiamo cosa capitò alla sventurata, poiché i documenti sono incompleti. Le presunte streghe venivano torturate, prima di finire al rogo o impiccate: le poverette, oltre alla vergogna, subivano una violenza atroce. Ricordare oggi questi innocenti è restituire loro un po’ di dignità.

( Foto di Copertina tratta da Esoterya)