“Mondo giovanile e comunicazione” di Mariagrazia Toscano
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“Mondo giovanile e comunicazione” di Mariagrazia Toscano

Foto di copertina tratta da TP24

I ragazzi odierni vivono una fitta rete di messaggi e comunicazioni, anche se raramente trovano chi li ascolta sia perché non sempre ci sono adulti che lo fanno, sia perché non si riesce a sintonizzarsi sulla loro frequenza perché adottano un linguaggio completamente diverso da quello adulto.

E’ questa nostra, la prima generazione giovanile che possiede una competenza tecnica superiore a quella dei propri genitori ed in essa esiste un profondo feeling verso alcuni mezzi di comunicazione ed apatia o disinteresse per molti altri. C’è tutto un mondo che i ragazzi frequentano, ma anche tiene fuori dalla porta noi adulti: messaggiare, downloadare, forwadare, mp3, blog, chat, ipod, second life, you tube.

In questo campo infatti, i ragazzi adoperano i media con particolare efficacia e competenza, ma sono in fuga da ciò che considerano obsoleti, per esempio dai telegiornali, che non guardano più, ai quotidiani che non leggono, tutt’al piu’ informandosi su internet.

Questo ovviamente è una nota dolente perché in questo modo sono lontani da quel che accade intorno a loro ed a lungo andare, crescono privandosi di un pezzo di mondo e storia.

Approfondire il modo di comunicare dei giovani non è impresa facile, anche se può risultare simpatica: loro sono dotati di un proprio vocabolario che ruota sull’uso modificato della parola, socialmente condiviso all’interno del gruppo, ma che comporta l’esclusione del mondo adulto che non riesce a comprenderlo ed a parlarlo (“bella”, per esempio è un saluto). Un’altra caratteristica è l’abitudine all’abbreviazione tipica degli sms, che tendono ad eliminare tutto ciò che è ritenuto superfluo, riducendo il messaggio all’osso (cpt ovvero capito).

All’interno degli sms troviamo un altro aspetto molto interessante, e cioè gli “smiley”  o emoticon (icone emotive), delle simpatiche faccine che vengono inserite all’interno del messaggio per darvi un senso emotivo.

Pure il corpo riveste un ruolo molto importante nella vita e loro comunicazione. Infatti alcune forme espressive come per esempio il PIERCING oppure il TATUAGGIO, il modo di vestirsi o pettinarsi i capelli sono privilegiati e reputati elementi essenziali per emergere dalla massa, per comunicare la propria personalità e mettersi in mostra.

Un blog, una chat, un forum sono comunque una piazza, un luogo della rete aperto dove possiamo incontrare i giovani e vicendevolmente arricchirci.

Sarebbe opportuno perciò, da parte degli educatori sfruttare maggiormente le risorse del web perché essere inseriti nel sistema dell’informazione offre anche l’opportunità di affermare i valori in cui si crede e proporli, ascoltando le storie del nostro prossimo ed offrendo il dono della fraternità, giustizia e correttezza.

Per curiosità personale recentemente ho avuto modo di approfondire le tematiche inerenti alla diffusione della comunicazione on line e personalmente considero internet una rivoluzione positiva, se ovviamente usata bene da chi ne usufruisce.

Non ignoro tuttavia che esistono pure problematiche collegate allo sviluppo del fenomeno perciò, ritengo fondate le preoccupazioni sui possibili effetti collaterali dell’eccessivo uso dei media e della comunicazione virtuale che, in alcuni casi, rischia di dominare sulla realtà. La preoccupazione concerne soprattutto i giovani, che nati in piena esplosione mediatica e virtuale, abituati all’utilizzo delle chat e dei social network, sembrano voler riempire di musica ed immagini ogni istante vuoto, quasi per paura, appunto, di sentirlo, non essendo più in grado di restare a lungo in silenzio e solitudine ritrovando se stessi e prendendo in mano la propria vita.

I media ed internet sono strumenti della nostra epoca ed in quanto tali non vanno né demonizzati, né santificati e né si possono eliminare. I rischi esistono, ma se il resto funziona ed il contesto affettivo in cui si vive è sano, il pericolo che essi prendano il sopravvento diventa veramente minimo e la capacità di saperli dominare alternandoli con momenti di silenzio e riflessione, non è una mera utopia.

Purtroppo nella società frenetica in cui tutti noi oggi siamo immersi, meditazione e silenzio non hanno molta considerazione.

Una cosa però, è sicura: la possibilità di godersi spazi introspettivi, beneficiando di momenti di silenzio dove ritrovare assolutamente se stessi e la pace interiore, rimane comunque una vera e propria esigenza.

E  se riguardo alle innovazioni tecnologiche applicate alla comunicazione non si può indietreggiare, forse conviene puntare su nuove forme di educazione collettiva atte a fornire all’individuo odierno, gli strumenti per godere sia di ciò che offre “piazza Internet”, sia del desiderio e della capacità di cercare il prezioso silenzio.