TRAGEDIA FERROVIARIA NEL LODIGIANO: LA DISAMINA DI ERASMO VENOSI
Italia Trasporti

TRAGEDIA FERROVIARIA NEL LODIGIANO: LA DISAMINA DI ERASMO VENOSI

 

FOTO ED ARTICOLO TRATTI DA:

https://www.vvox.it/2020/02/06/treno-deragliato-freccia-rossa-lodi-incidente-tav-alta-velocita-firenze/

Erasmo Venosi-Fisico

Uno psichiatra potrebbe tranquillamente diagnosticare, per chi vi sta qui scrivendo l’ennesimo articolo sulle mancanze e inadaguatezze di questa Italia ormai finita, la sindrome da verbigerazione, che detta semplice vuol dire che si tende a dire sempre le stesse cose, inascoltati. Il riferimento è allo sperpero di soldi pubblici su “grandi opere” come l’alta velocità ferroviaria, per compiacere qualche lobby degli affari. Il deragliamento del Freccia Rossa a Lodi, che ha fatto due morti e 31 feriti, ci ricordo questo: mentre si sprecano fiato e quattrini, la rete che c’è già è lasciata a se stessa. La causa, infatti, sembra sia il cattivo funzionamento di un deviatoio.

Facciamo un altro esempio? La galleria “Vaglia” sulla Firenze-Bologna, lunga 73,3 km e priva del tunnel di servizio, ma con finestre intermedio a distanza l’una dall’altra di 6-7 km. “Nel caso di gallerie con finestre intermedie non è possibile avvicinare i mezzi di soccorso, inviati in appoggio al mezzo intermodale, in zone prossime all’incidente. Tali mezzi infatti potranno raggiungere il punto di innesto delle finestre con la galleria di linea, ad una distanza dal luogo dell’incidente, nella peggiore delle ipotesi, di circa 3,5 km”. Questo scriveva inascoltato il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze sulla connessione della linea Tav con il nodo di Firenze, nel lontano luglio 1998. E concludeva: “si nutrono seri dubbi sulla rapidità ed efficacia dei mezzi di soccorso”. Son trascorsi 11 anni dalla inaugurazione del 2009 ma nessuno è intervenuto.

E poi si piangono i morti e i feriti. E noi continuiamo a scrivere, sì. Inutilmente. Maledetta Italia che non cambia mai.