“Cristalli d’anima” di Maria Campeggio: dolci note poetiche danzanti sul pentagramma dei sentimenti e delle emozioni!-Articolo di Mariagrazia Toscano
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“Cristalli d’anima” di Maria Campeggio: dolci note poetiche danzanti sul pentagramma dei sentimenti e delle emozioni!-Articolo di Mariagrazia Toscano

La poesia non è stata scritta per essere analizzata. Deve ispirarci al di là della ragione, deve commuoverci al di là della comprensione. (Nicolas Sparks).

Ogni poesia di Maria, come si evince dalla prefazione a cura di Paolo Vincenti, ha un proprio fascino e suscita emozioni differenti, a seconda dell’argomento trattato, in quanto alcune di esse racchiudono un profondo significato che solo un lettore attento riesce a cogliere, altre invece, hanno un tono così romantico che danno la netta impressione di udire una melodia ed una dolcissima armonia proveniente da lontano.

Leggendo e rileggendo le sue poesie di facile lettura, raccolte in un piccolo, grande scrigno, noto che vi è una particolare sobrietà di stile e nitidezza di pensiero che dimorano decisamente in chi come lei, crede da sempre nei valori dell’esistenza, catturando il lettore con la tipica fragilità e grandezza delle risorse umane.

Per lei un semplice foglio ed una penna sono come dei fedeli compagni di viaggio con cui realizzare una straordinaria raccolta poetica come la suddetta,  dove esclusivamente con la sua scrittura essenziale e fresca riesce ad evadere da un mondo che non sempre corrisponde perfettamente a ciò di cui ha necessità per vivere in armonia con se stessa ed i suoi simili.

I suoi versi sono la magica arte che mette le ali all’anima ed al cuore, denudandole e catturandole in poche ed efficaci rime, un pregevole dizionario per le parole più difficile ad esprimere così come ognuno di noi desidererebbe, sì perché poetare per lei è come dare vita a delle nuove sensazioni, emozioni e passioni per poi regalarle ai lettori, un nobile gesto di solidarietà umana verso chi legge nutrendosi e dissetandosi alla sua fonte, regalandoci a piene mani una pausa di riflessione scevra dal logorio della vita moderna, in cui e con cui esprime la musicalità dei suoi versi che sono la più alta espressione del suo animo profondo, declamandoli in modo tale da restituire pienamente il senso del tempo essendo lì che hanno visto la luce.

Questa interessante silloge poetica, insomma, trasmette dei profondi messaggi universali, ricchi di contenuti  non solo individuali ed introspettivi, essendo intessuta con le tessere di un meraviglioso mosaico umano aventi per soggetto i luoghi della tenerezza e dei ricordi, notando che vi è una freschezza di stile e trasparenza di pensiero che albergano in chi come lei, crede fermamente ai valori della vita che manifesta offrendo a piene mani ai suoi lettori delle sensazioni mai provate.

Ella trasferisce abilmente su carta le proprie emozioni e passioni, un atto di generosità della stessa nei confronti di chi legge impossessandosene fino a farne nutrimento per la propria mente, anima e cuore ed i suoi versi sono come tenue fiammelle, faville che volteggiando entrano impietosamente nell’anima, esattamente nel punto pensato da colei che l’ha scritte, incendiandole magicamente!

La poesia in generale, così come quella di Maria, irradia dalle cose, se ben osservate e proviene dal cuore se particolarmente sensibile ed anche dalla capacità di stupirsi, dal momento che i versi sono nascosti in tutte le cose e bisogna riscoprirli, evocarli ed esprimerli tramite la nostra sensibilità e ricchezza interiore. Più le espressioni del bello, vero e buono si elevano, maggiormente necessaria è la poesia per coglierle e trasmetterle in un mondo come il nostro così frenetico, consumistico e materialistico.

La sua poesia in particolare, nobilita tutto ciò che tocca, come sguardo che interpreta, sensibilità che traduce in vita ciò che l’anima prova venendo a contatto con  ogni cosa che vive, colpisce la fantasia, muove e commuove. Infatti, in qualunque situazione di vita, tensione e sofferenza ci trovassimo, quando la sua ferrea brutalità ci afferra tentando di stritolarci, è giunto il tempo in cui è indispensabile saper cogliere un istante di poesia ed interpretazione della realtà.

E’ gradevole leggere Maria, versatile poetessa salentina ed osservatrice profonda, il cui repertorio di liriche da lei prescelte, è come le tessere di uno splendido mosaico umanistico, oltre ai luoghi della tenerezza e dei ricordi, della passione per la vita e la sua adorata terra cantando la grazia di certi minuscoli frammenti, che dall’ampio potere rievocativo diventano un percorso coinvolgente.

Il lettore, infatti, leggendo attentamente i suoi versi si sente soavemente preso per mano e condotto nel suo mondo affettivo, un fragile e forte viaggio poetico, in cui è consigliabile accedere delicatamente, immergendosi come in un tempio, per le profonde emozioni, sensazioni, percezioni ed illuminazioni in esso narrate, tipiche della profonda esigenza di comunicare con la necessità di emanciparsi da uno stato di sensibilità interiore, attraverso una minuziosa analisi introspettiva.

Concludendo, il poeta è molto simile al musicista che opera sui suoni e silenzi tra di essi, in effetti, anche nella poesia esistono i suoni: sono le parole dette, la sequenza di sillabe, vocaboli e consonanti, la punteggiatura ed il ritorno a capo. Tutto ciò spesso è diverso dalla lingua parlata, ma egli rappresenta la lingua, creandola, modellandola, modificandola e reinventandola, generando le nuove sfumature e correggendo le imperfezioni, in modo da costruire i suoni di questo tipo di linguaggio. Ad maiora, semper!

Gabbiani

Ognuno va

per la sua strada

guardando con meraviglia

nugoli bianchi di gabbiani

su chiazze rosse di terra.

Afferrare vorremmo

un’ala soltanto

per inebriarci di cielo.

(Maria Campeggio)

Mariagrazia Toscano

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