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Aumento della TARI: il Movimento 5 Stelle di Eboli alza il velo sui costi e il ruolo dell’ARERA
Dall’inesigibilità dei crediti al perimetro gestionale, un’analisi critica del PEF svela le incongruenze tra l’aumento del 32% e i dati ufficiali. E sull’appalto: “La competizione può ridurre la tassa”.
NOTA STAMPA 👇🏼
Tari e appalto secondo i 5 Stelle.
Continuano le polemiche sull’aumento della tassa sui rifiuti (TARI) a Eboli. Dichiarazioni balzane attribuiscono l’aumentò unicamente alla Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente (ARERA). L’Autorità ha il compito di predisporre e aggiornare il metodo tariffario che deve essere applicato per determinare i corrispettivi del servizio integrato e dei singoli servizi che lo compongono, e di approvare le tariffe elaborate dal gestore e validate dal Comune. Per il periodo 2022/2025 il metodo tariffario prevede che le entrate tariffarie dei gestori siano determinate sulla base di dati certi, verificabili e desumibili da fonti contabili obbligatorie, e che la loro definizione sia soggetta a un limite di crescita, determinato principalmente sulla base dei miglioramenti della qualità del servizio e/o dell’ampiezza del perimetro gestionale. Le tariffe della TARI sono determinate con deliberazione del Consiglio comunale sulla base dei costi individuati e classificati nel Piano Economico finanziario (PEF), che viene predisposto dal gestore del servizio e approvato dallo stesso Consiglio comunale, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi medesimi. Il PEF, quindi, individua e classifica i costi che devono essere coperti con le entrate della TARI, mentre la delibera di approvazione delle tariffe è finalizzata a ripartire tali costi tra gli utenti e, pertanto, a determinare le voci tariffarie da applicare alle diverse utenze. Queste ultime si distinguono in domestiche e non domestiche: le prime sono costituite soltanto dalle abitazioni familiari e le seconde ricomprendono tutte le restanti utenze (attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere). Quali sono le componenti di costo? Costi Operativi di Gestione, Costi Comuni e Costi d’Uso Capitale con riferimento normativo delibera ARERA (delibera 3 agosto 2021, 363/21/r/rif: approvazione del metodo tariffario rifiuti (mtr-2)per il secondo periodo regolatorio2022-2025). Tra i costi comuni (art 11 punto 1, MTR-2) la componente CCDa rappresenta la quota di crediti inesigibili. Altri costi che rivestono una rilevanza fondamentale per il Comune sono i costi per l’attività di gestione delle tariffe e dei rapporti con gli utenti i costi generali di gestione. I costi relativi alla quota dei crediti inesigibili (cioè il mancato pagamento della tassa rifiuti che nel 2024 ha riguardato il 58% della tassa da riscuotere !) viene riportata nel PEF al netto dei crediti inesigibili coperti dal fondo rischi su crediti. Sempre nella delibera ARERA (art 4 MTR2) viene fissato un limite alla crescita annuale della tassa rifiuti:“ Le entrate tariffarie determinate per ciascuna delle annualità 2022, 2023, 2024 e 2025 non possono eccedere quelle relative all’anno precedente, più del limite alla variazione annuale, che tiene conto, dell’art 4 MTR-2” cioè del tasso di inflazione, delle modifiche del perimetro gestionale e infine del miglioramento previsto della qualità e delle caratteristiche delle prestazioni erogate ai cittadini. Modifica eventuale al perimetro gestionale significa per esempio : derattizzazione , disinfestazione zanzare , spazzamento e sgombero di neve , cancellazione scritte vandaliche , defissione di manifesti abusivi , gestione del verde pubblico , manutenzione delle fontane. Ora posso mostrare una TARI aumentata del 32% tra il 2023 e oggi. Non sembra che il tasso di inflazione programmata pari a 5,4% anno 2023 e 5,4% anno 2024 che composto porta a un incremento di circa l’11% possa giustificare quel 32% di aumento. O la parte eccedente l’inflazione composta riguarda la “ modifica del perimetro gestionale “ ma dovrebbe risultare da un atto ufficiale . Infine possono i cittadini giustificare l’aumento oltre quell’11% con il miglioramento della “ qualità e delle caratteristiche delle prestazioni”. Forse una maggiore informazione pubblica potrebbe chiarire molti dubbi sul PEF e le componenti di costo. Negli anni passati nel Documento Unico di Programmazione veniva quantificato in 16 milioni di euro la tari non riscossa. Farebbe cosa utile il Comune pubblicare i nomi dei cittadini che pagano la tassa rifiuti non intaccando in tal modo la privacy degli stessi. Infine sull’appalto e la cifra messa a base del servizio , enormemente inferiore a quella di 5 anni fa . Sarebbe bello assistere a una diminuzione della tassa rifiuti attraverso meccanismi competitivi di mercato. Il valore dell’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti è determinato dal Comune che indice la gara d’appalto, basandosi su un Piano Economico Finanziario di Affidamento (PEFA) redatto in conformità alle linee guida di ARERA. Il PEFA, che deve contenere la stima dei costi riconoscibili per l’intero periodo di affidamento, viene presentato dai partecipanti alla gara e verifica la coerenza con le indicazioni normative e le condizioni offerte.
Scritto da: Marco Naponiello
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