Listeners:
Top listeners:
Coltivare il cervello: come nutrire la mente per vivere meglio. Di Chiara Vergani
Qual è il vero talento del nostro cervello? La sua straordinaria capacità di adattamento. In termini scientifici si chiama plasticità: la possibilità per il sistema nervoso di modificare la struttura e il funzionamento in base all’esperienza, all’apprendimento, agli stimoli ambientali e perfino ai traumi.
Il cervello è un sistema vivo, flessibile, capace di cambiare e reinventarsi, questa caratteristica ci consente di imparare, ricordare, evolvere. Ogni giornata è diversa dalla precedente proprio grazie a questa flessibilità.
Il nostro cervello ascolta, è profondamente connesso all’ambiente interno ed esterno. La luce, un suono, un gesto, una parola gentile o una delusione, il cibo che mangiamo o la qualità del sonno: tutto lascia una traccia nei nostri circuiti neurali. Ciò che accade nel nostro corpo ha un effetto sul cervello, ad esempio, molecole infiammatorie prodotte da stress cronico, cattiva alimentazione o sedentarietà possono attraversare la barriera ematoencefalica e influenzare l’equilibrio cerebrale.
Il cervello non si limita a ricevere: risponde e lo fa continuamente, riorganizzando l’attività dei neuroni, modificando pensieri, emozioni, comportamenti. Ogni stimolo, anche il più piccolo, contribuisce a plasmarci, nulla passa inosservato.
Al centro di questo processo ci sono le sinapsi, i punti di contatto tra i neuroni. Sono minuscole, invisibili, ma fondamentali: è lì che si scambiano le informazioni, che nasce il pensiero, la memoria, la decisione. E non sono affatto statiche: ogni esperienza può modificarle, alcune si rafforzano, altre si indeboliscono, altre ancora si creano ex novo. È ciò che chiamiamo plasticità sinaptica: un processo quotidiano, attivo in ciascuno di noi.
La plasticità è anche la chiave della riparazione cerebrale. Di fronte a traumi, malattie, danni, il cervello può riorganizzarsi, trovare nuovi percorsi, come una città che ricostruisce le strade dopo un terremoto. Codesta capacità resta viva anche da adulti e in età avanzata, purché venga stimolata.
Da qui nasce il concetto di riserva cognitiva. Si tratta del patrimonio di conoscenze, esperienze e connessioni che costruiamo nel tempo. Più la rete sinaptica è fitta e articolata, più il cervello sarà in grado di compensare eventuali danni. Immaginiamo la mente come una grande città: le sinapsi sono le strade, la riserva cognitiva è la complessità e la ricchezza del sistema viario. Quando un percorso si interrompe, ce ne sono altri pronti ad attivarsi.
Arricchire tale riserva non richiede titoli accademici, tutti possiamo farlo, ogni giorno: leggendo, imparando, conversando, affrontando nuove sfide, lavorando con creatività, anche semplicemente giocando. È un lavoro quotidiano che rende la mente più pronta, flessibile, reattiva.
Le ricerche lo confermano: le persone con una rete sinaptica più ricca, riescono a fronteggiare meglio l’invecchiamento e l’insorgenza di malattie neurodegenerative. In presenza di danni cerebrali visibili, possono non manifestare sintomi gravi grazie a quei “percorsi alternativi” costruiti negli anni.
In questo contesto si colloca anche il concetto di intelligenza, che non va confuso con un valore fisso o un quoziente immutabile. L’intelligenza è l’abilità del cervello di utilizzare le sue risorse per risolvere problemi, adattarsi, trovare nuove soluzioni. È un processo in continua evoluzione, alimentato dalla plasticità e dalla riserva cognitiva.
Allenare il cervello significa prendersene cura oggi per raccoglierne i frutti domani e per vivere meglio il presente: con più attenzione, creatività, apertura. Il cervello va coltivato ogni giorno e ogni stimolo positivo lo nutre e lo arricchisce.
Scritto da: Marco Naponiello
Co-Municare.it è un progetto editoriale di Radio Città 105.
Giornale On-Line iscritto al Tribunale di Salerno numero cronologico 6/2024 del 01/02/2024 RG n 194/2024
Copyright © 2025 Co-Municare di Associazione Comunicare. Tutti i diritti sono Riservati.