IL 18 MARZO TUTTI A BATTIPAGLIA AL FIANCO DEI LAVORATORI DELLA “PRYSMIAN FOS “ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DALLE OO.SS. DI GERARDO ROSANIA
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IL 18 MARZO TUTTI A BATTIPAGLIA AL FIANCO DEI LAVORATORI DELLA “PRYSMIAN FOS “ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DALLE OO.SS. DI GERARDO ROSANIA

IL 18 MARZO TUTTI A BATTIPAGLIA AL FIANCO DEI LAVORATORI DELLA “PRYSMIAN FOS “ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DALLE OO.SS.!

 

La battaglia della “Prysmian FOS ” sempre di più assume aspetti emblematici di valenza nazionale.

 

Come già ho avuto modo di dire se una fabbrica del Mezzogiorno d’Italia che produce fibre ottiche, quindi opera in un settore in grande sviluppo, fa un prodotto di altissima qualità , cosa universalmente riconosciuta, chiude per mancanza di mercato (che è invaso da prodotti di qualità inferiore, ma con costi più bassi.) e 600 lavoratori fra diretti ed indotto, corrono il rischio di perdere il proprio lavoro, vuol dire che c’è qualcosa che non va!

 

Vuol dire che manca una politica per il mezzogiorno d’Italia, che ne salvaguardi almeno quel che c’è come tessuto produttivo ;

 

Vuol dire che manca una politica industriale nazionale degna di questo nome, che vada oltre gli aiuti di Stato, ma che sappia tutelare le produzioni made in Italy ( non basta cambiare il nome al ministero!).

 

Vuol dire che le regole di appalto, soprattutto in settori strategici ,come quello della fibra ottica dove c’è anche un problema di sicurezza nazionale ( come disperatamente stanno provando a spiegare i lavoratori della FOS), vanno riviste. Quello che deve pesare maggiormente è il fattore qualitativo , non quello economico.

 

Ma la lotta dei lavoratori della FOS diventa emblematica anche per l’intera Piana del Sele.

 

Una delle aree produttive più interessanti della Regione Campania e dello intero Mezzogiorno d’Italia.

 

Messe insieme le aree industriali di Battipaglia ed Eboli diventano una delle aree industriali più grandi del Sud Italia, oggetto in questi anni :da un lato di un processo di desertificazione produttiva ( la chiusura di fabbriche storiche!), dall’altro di un processo di riconversione verso la logistica.

 

Il settore primario rimane il maggiore produttore di reddito. Ma quel reddito in gran parte non si ferma sul territorio, ma va a vantaggio delle realtà da cui vengono i grandi imprenditori agrari del Centro/Nord che qua da noi tendono a non comprare nulla di quello che serve per la produzione agricola. Portano tutto dal loro territorio. Qui utilizzano solo le nostre terre per una produzione intensiva spietata.

 

Una vocazione turistica sia balneare, che culturale, che religiosa, che enogastronomica che continua a rimanere una ” potenzialità inespressa”!

 

Le istituzioni locali, le organizzazioni sociali, le forze politiche, lo stesso mondo produttivo è chiamato ad interrogarsi su cosa sta accadendo all’economia della Piana del Sele, dalla quale ( i dati sono fin troppo espliciti e spietati! ) continua la fuga di intere generazioni, che portano altrove le loro professionalità.

 

Ecco allora che la lotta del simbolo di una intera area, come la FOS, nella quale trovano occupazione persone di Battipaglia, di Bellizzi, di Olevano Sul Tusciano, di Eboli ecc. può diventare, finalmente la occasione per aprire una vertenza “Piana del Sele “, mettendo in campo una vera e propria ” conferenza programmatica” di area, che diventa sempre più urgente. Nonostante l’apatia di quelli che ne dovrebbero essere gli artefici.

 

Non si può impoverire una vertenza come questa della FOS , riducendola a beghe politiche localistiche , come pure ho sentito in questi giorni da qualche personaggio politico in qualche intervista televisiva.

 

Occorre alzare , finalmente il livello della riflessione.

 

Per tutto questo il 18 marzo occorre che tutta la Piana del Sele , le istituzioni locali ( che farebbero bene a dichiarare la propria adesione con specifici atti deliberativi , ed a essere presenti con i gonfaloni.) ; le forze politiche tutte ( dando , finalmente, un segnale di vita o , per lo meno di uscita dal letargo in cui sono precipitate da anni !); le forze sociali tutte ( in rappresentanza di tutto il mondo produttivo!); le forze culturali ( io penso che cosa giusta sarebbe la adesione in massa del mondo scolastico : studenti e docenti!) ecc. il 18 marzo fossero presenti alla manifestazione della ” Prysmian FOS” , con parole d’ordine chiare e forti. Se non ora , quando?


 


 

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