Yard Sale di J- Rad Cooley: Recensione di Gianfranco Piria
Mondo News Recensioni musicali

Yard Sale di J- Rad Cooley: Recensione di Gianfranco Piria

Nella precedente recensione ho accennato al fatto che molti lavori arrivano da noi con qualche mese di
ritardo.Alcuni lettori mi hanno scritto facendomi notare che, con i mezzi e la tecnologia moderna,la cosa è
quasi impossibile.Vengo al dunque.Io non ho messo in dubbio il come, ho messo in dubbio il perchè.Un
perché che conserva le sue giuste motivazioni,in quanto a gestire il tutto sono delle aziende che mirano al
profitto.Quindi,due più due deve fare quattro.Allora ,anche se sei bravo ma se non sei nessuno, ti devi
adeguare al sistema.Si parte un po’ in sordina,poche copie e poca promozione.Intanto i mesi passano fino a
quando le Radio,oppure qualche rivista non cominciano a dargli spazio e risalto. Da quel momento le cose
cambiano, il nome circola e la strada diventa meno tortuosa. Il tempo trascorso non è più tiranno, ma
un’alleato.A proposito!!! Il disco dev’essere discreto,altrimenti si va nel dimenticatoio e nel ginepraio delle
cose inutili.O così,o pomì.Un amico mi aveva parlato,verso la fine dello scorso anno,con toni entusiastici di un
certo J-Rad Cooley.Allora come un segugio mi sono messo a cercare e scopro che nella primavera del 2022
era uscito Yard Sale.Un lavoro fatto veramente bene. Cooley è nato a Salt Lake City, Utah nel
1998.Cantautore e musicista a mio parere unico. Grande predisposizione per la scrittura originale dei testi e
armonicista raffinato.Come tutti i giovani,al fine di trovare la sua giusta identità,comincia a muoversi su diversi
generi musicali.Solo dopo aver ascoltato alcune leggende come Ray Charles,Sonny Boy Williamson, Muddy
Waters,Blind Willie McTell e Robert Johnson,nasce il suo amore per il Blues.Tanto da ripetere spesso che il
Blues è una delle cose più vere che abbia mai sentito,perchè puro,alle volte crudo e veritiero fino in
fondo.Yard Sale è il suo primo album,prodotto da Tony Holday e registrato nel Tenenesse.L’album è una
combinazione di blues con un tocco soul tipico di New Orleans.Basta ascoltare Running From My Home.
Buon gusto nelle interpretazioni, una voce morbida e un’armonica di prim’ordine accompagnano tutta la track
list.Colley riesce a mettere insieme, con una facilità disarmante,la freschezza e la modernità della sua
gioventù e la bellezza intramontabile del vecchio suono blues.Lo definirei un giovane veterano .Now She’s A
Drifter e Till Hate Is Gome sono due gemme preziose.Troppo semplicistico dire che fanno sognare, ma di
certo fanno immaginare.Baby Won’t You Please Come On è l’unico brano non originale dei
nove,interpretato verso la metà degli anni venti da Bessie Smith.Le influenze ricevute dai suoi padri ispiratori
in Yard Sale ci sono proprio tutte.Un primo lavoro direi di grande levatura che nel 2023 desterà molto
interesse.
A voi l’ardua sentenza. Noi, per deformazione professionale, siamo già proiettati alla prossima uscita. Vi
assicuro che questa volta non ci sarà di aspettare molto.
Gianfranco Piria per Co-municare.