VERTENZA CORISA2: L’APPELLO DELLA FIADEL
Salerno e Provincia Sindacato

VERTENZA CORISA2: L’APPELLO DELLA FIADEL

Corisa2, summit rinviato e proteste. Gli operai senza stipendio da otto mesi presidiano la Provincia. Rispoli (Fiadel): «Presentata denuncia all’ispettorato del lavoro, gli amministratori si mettano nei panni di chi lotta per sopravvivere»

Lavoratori disperati alle porte di Palazzo Sant’Agostino e denuncia all’ispettorato del lavoro. E’ infine esplosa la rabbia degli ex dipendenti del Corisa2, che nella mattinata di oggi si sono radunati dinanzi alla Provincia dopo l’ennesimo rinvio dell’atteso confronto con i vertici dell’Eda e del Consorzio. Il faccia a faccia, alla presenza delle organizzazioni sindacali, era stato fissato per oggi, ma per gli operai, già da otto mesi senza stipendio, c’è stata l’ennesima doccia fredda, con uno slittamento fino al 16 gennaio. La proverbiale goccia che fa traboccare il vaso, e che in questa circostanza ha portato a un presidio in strada. Un blocco stradale allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e invocare la solidarietà non solo istituzionale, ma anche dei cittadini di Salerno. Momenti di tensione che non hanno tuttavia avuto ulteriori conseguenze, anche grazie all’opera di mediazione della Digos, che ha impedito il degenerare della protesta.

«E’ scoccata la scintilla della disperazione – ha dichiarato Angelo Rispoli, segretario della Fiadel – E’ stata presentata formale denuncia all’ispettorato territoriale del lavoro per mancata retribuzione. La situazione sta precipitando e il rinvio della riunione di oggi è solo l’ennesima mazzata per i lavoratori del Consorzio di Bacino Salerno 2. Da otto mesi queste persone non percepiscono lo stipendio e non sanno come andare avanti». In attesa del vertice convocato per il 16 gennaio alle 16, il sindacato incalza: «I cittadini, ma soprattutto gli amministratori pubblici, dovrebbero mettersi nei panni di chi non lavora e contemporaneamente ha mutui da pagare e figli da portare a scuola – conclude Rispoli – E’ una vera lotta per la sopravvivenza».