NASCE “DECRETIAMO PARITÀ”, LA NUOVA PROPOSTA DI LEGGE A SOSTEGNO DELLE MADRI LAVORATRICI
Diritti Società

NASCE “DECRETIAMO PARITÀ”, LA NUOVA PROPOSTA DI LEGGE A SOSTEGNO DELLE MADRI LAVORATRICI

“Decretiamo parità”, la nuova proposta a sostegno delle madri lavoratrici ad opera della Digital media strategist campana Isabella
Borrelli

Il disegno di legge che riformula il congedo parentale per una nuova
parità di genere

Le misure emergenziali alle quali noi italiani siamo stati chiamati,
come lo smartworking di un’intera nazione e la chiusura temporanea di
interi settori produttivi, hanno disseppellito le lacune di un sistema
nazionale il cui gender gap lavorativo è il più alto d’Europa e
mette a rischio le opportunità e la partecipazione delle donne italiane
nel mercato del lavoro. È risaputo, infatti, che le lavoratrici del
nostro Paese hanno spesso posizioni contrattualmente più fragili e su
di loro grava maggiormente il carico di lavoro famigliare non
retribuito, oltretutto aumentato negli ultimi mesi dall’emergenza
sanitaria.

Secondo statistiche accertate, infatti, l’Italia è ancora ben lontana
dalla media europea per quanto riguarda l’occupazione femminile (67,4%
in Europa e 53,1% in Italia) e il dato medio non coglie le enormi
disparità regionali. Il tasso di occupazione, poi, non racconta la
qualità del lavoro, poiché il 31,2% delle donne lavoratrici ha un
impiego part-time (e più della metà non ha volontariamente scelto di
abbandonare il tempo pieno) contro il 7,8% degli uomini.

Il problema principale dell’occupazione femminile italiana è la
difficile conciliazione tra lavoro e famiglia. Ed è proprio da questo
principio che nasce il disegno di legge “_Decretiamo parità_”,
proposta che, partendo dalle attuali misure previste nel _Decreto
Rilancio_ (_D.L. 19 maggio 2020, n.34_), mira a salvaguardare le donne
madri e lavoratrici attraverso l’utilizzo del lavoro agile come
risorsa strutturale.

La proposta deve la propria nascita alla Digital media strategist,
femminista intersezionale e attivista LGBT+, Isabella Borrelli, Michela
Cella, Professoressa Associata in Economia Politica dell’Università
di Milano-Bicocca; Nelson Esposito, Public affairs strategist;
Mariangela Rulli, Public affairs strategist; e Giusy Sica,
Europrogettatrice e founder del Think Tank (Re)Generation Youth.

«_Il Disegno di legge nasce dalla volontà di attuare un equilibrio tra
lavoro e famiglia in cui, chi si assume la __gestione della casa e dei
figli, non debba rinunciare o vedersi escluso e marginalizzato nel
settore occupazionale. Io e la mia squadra, abbiamo riconsiderato lo
strumento del congedo parentale rendendolo frazionabile grazie allo
smart working. In questo modo, infatti, un genitore con figli a carico
potrebbe scegliere di prendere delle giornate di lavoro da casa, dove
una parte delle ore vengano espletate come lavoro da remoto e una parte
come ore di congedo. Il nostro obiettivo è che un domani non ci si
trovi davanti all’imparziale scelta tra famiglia e carriera_». Ha
spiegato Isabella Borrelli.

“_Decretiamo parità_” intende, quindi, essere d’ausilio ad
entrambi i genitori ma soprattutto alle donne con figli minori
proponendo la possibilità di lavorare in smartworking, con modalità
frazionata, per un periodo massimo di 6 mesi che attribuirebbe un
credito d’imposta del 50% al datore di lavoro sulla retribuzione
pagata.

La proposta, nonostante sia stata presentata solo il 14 maggio scorso,
vanta già dell’apprezzamento di cariche istituzionali di rilievo come
il componente Commissione Giustizia, Camera dei Deputati e magistrato,
Cosimo Maria Ferri:

«_Il congedo parentale rimodulato è una misura concreta a favore delle
famiglie, che va ad integrare quanto previsto dal Decreto Cura Italia,
assicurando una tutela maggiore per chi ha figli da 12 a 16 anni.
Pensiamo a un genitore che si trovi a dover fronteggiare una situazione
famigliare eccezionale (scuole chiuse o malattia): attraverso questa
previsione, potrà continuare a lavorare per una parte della giornata da
casa, prendendosi cura dei propri figli e per il resto della giornata
usufruire del congedo. Immaginato in una situazione straordinaria, come
quella attuale che stiamo vivendo, potrebbe rappresentare anche per il
futuro uno strumento prezioso per gestire qualsiasi esigenza famigliare.
Un’assoluta novità nel panorama giuslavoristico, una sintesi delle
misure disposte in questi anni che andrebbe ad assicurare il giusto
equilibrio tra la vita lavorativa e quella famigliare_».

A sostegno del gradimento della proposta è intervenuta anche Stefania
Ascari, Onorevole del Movimento 5 Stelle, anche lei membro della II
Commissione Giustizia:

«_È una bella proposta che prova ad aggiornare alcuni strumenti che
già ci sono e rimette al centro del dibattito la genitorialità durante
la vita lavorativa. Speriamo non solo di riuscire a farla passare
durante questa emergenza, ma di renderla strutturale anche per il
dopo_».

Non è mancato l’intervento di Giuditta Pini, parlamentare del Partito
Democratico:

«_La parità di genere è un obiettivo da raggiungere insieme. In
questi mesi abbiamo sperimentato lo smart working e il congedo
parentale. Si tratta di due risorse preziose, per le aziende come per i
lavoratori. Per questo è importante che i decisori pubblici lavorino
per incentivare questi strumenti e renderli strutturali, ampliando la
fascia delle persone che ne possono godere sino ad includere per il
congedo parentale i genitori di figli tra i 12 e i 16 anni. Misure a
vantaggio non solo delle famiglie, ma del Paese tutto_».

Per info.

Isabella Borrelli

e-mail: [email protected]

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