SETTIMO APPUNTAMENTO CON LA RASSEGNA LETTERARIA SUL “DE REBUS SICULIS CARMEN AD HONOREM AUGUSTI”
Cultura

SETTIMO APPUNTAMENTO CON LA RASSEGNA LETTERARIA SUL “DE REBUS SICULIS CARMEN AD HONOREM AUGUSTI”

Continuiamo la lettura delle miniature della “prima particola”. Dopo aver esaminato il trittico dei disegni del primo livello, interpretiamo ora quelli del secondo, terzo e quarto.
Il secondo livello presenta Ruggero II che passa in seconde nozze dopo la morte di Albidia:
1° disegno: <<Hic sepelitur Albidia com filiis>>, (“Qui viene seppellita Albidia coi figli”). Purtroppo la prima moglie muore senza aver potuto godere dei suoi figli. Si vedono nella tomba tre figure supine, delle quali la prima coronata, coperte tutte da un drappo.
2° disegno. Ruggero in seconde nozze con Sibilla: <<Idem rex Rogerius duxit secondo Sibiliam in uxorem>>, ovvero, (”Ruggero, in seconde nozze, Sposò Sibilia”). La scena è simile a quella delle prime nozze di Albidia con la differenza che Sibilla va incontro allo sposo a cavallo e incoronata.
3° disegno. Raffigura la sepoltura di Sibilla: <<Hic sepultur Sibilia Aborciens>> (“Qui viene sepolta Sibilla, deceduta a causa di un aborto”). La tomba è sotto un castello munito di torri, sulla maggiore delle quali è una macchina da guerra per scagliare proiettili, formata da una lunga asta in bilico sopra un fulcro e recante da un capo sospesa una borsa, che si vede vuota e sciolta, nella quale si collocavano sassi o altro da lanciare; dall’altro capo molte funi che tese davano la forza per il lancio. Dal soffitto pende una lampada; la figura della regina è incoronata e il corpo è coperto da un drappo.
I disegni del terzo livello, che con quelli del successivo sono i più importanti per il poeta; riproducono:
1° disegno. Ruggero che passa in terze nozze con Beatrice, madre di Costanza:
<<Rex Rogerius terciam duxit uxorem nomine Beatricem>> (“Re Ruggero sposò in terze nozze una donna di nome Beatrice”). In questa figura il re non presenta il ramo, come nella terza figura del primo livello e seconda figura del terzo; né tiene il globo con la croce che è, invece, nella destra di Beatrice. Il poeta mettendo nelle mani di Beatrice il globo crocesignato predice a sua figlia, Costanza, il futuro d’imperatrice, mentre esalta la nuova regina come figura virtuosa, buona, degna di onori, casta, pudica, onesta e illibata, quindi degna di partorire la futura Reggente del Regno e dell’Impero. Secondo il proposito del Poeta l’esaltazione di Beatrice è necessaria per far emergere maggiormente il contrasto con la donna, non sposata, che invece aveva partorito Tancredi.
2° disegno. Beatrice che partorì Costanza: <<Regina Beatrix genuit Costantiam>> (“la regina beatrice generò Costanza”) si presenta seduta mentre allatta la figlia, incoronata come la madre.
3° disegno. La morte di Ruggero II: <<Hic sepulitur rex cum uxore>> (“Qui viene sepolto il Re con la moglie”) avvenuta nel 1154 senza vedere la nascita della figlia. Nella tomba si vede la sola figura supina del re con corona e drappo sul corpo. Dal soffitto pendono tre lampade.
I disegni dell’ultimo livello, il quarto, riproducono il panegirico alla coppia reale:
1° e 2° disegno. <<Regina Costantia – Rex Enricus>> (“Costanza e Enrico in matrimonio”). La prima porge un anello; il secondo ha nella destra il globo crocesignato, nella sinistra un bastone o scettro sormontato da tre pallottoline. Entrambi portano tunica, manto e corona.
3° disegno. Enrico VI e Costanza partono per la Germania, con papa Lucio III benedicente.
Gli ultimi due livelli esaminati annotano il passaggio dello scettro tra Ruggero II ed Enrico VI per mezzo di Costanza, contro la volontà di Re Guglielmo I; il quale non voleva che sua sorella andasse in sposa a Enrico VI, perché di certo il regno avrebbe perso la continuità dinastica Normanna. Si fa notare come il poeta abbia sposato la causa Sveva sin dall’inizio. Fine dell’Incipit.