UN PIANO DELLA PROTEZIONE CIVILE PER FAR RIENTRARE I TURISTI POSITIVI AL COVID DALLA SARDEGNA
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UN PIANO DELLA PROTEZIONE CIVILE PER FAR RIENTRARE I TURISTI POSITIVI AL COVID DALLA SARDEGNA

FONTE:

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/08/28/sardegna-piano-protezione-civile-per-il-rientro-di-turisti-positivi_f76fd0fd-0f0b-4b23-971f-9b065423d307.html

Sardegna: piano Protezione Civile per il rientro di turisti positivi

Tamponi a staff Phi Beach, 21 positivi

La Protezione civile sta predisponendo un piano di rientro a casa, utilizzando navi o aerei dedicati, per le decine di turisti e lavoratori che sono risultati positivi al covid-19 dopo avere eseguito il tampone rinofaringeo e che si trovano in isolamento nei luoghi di villeggiatura in Sardegna. A sollecitare l’intervento è stato il coordinatore dell’Unità di crisi nord Sardegna, Marcello Acciaro, che oggi spiega: “La proposta non è caduta nel vuoto e ho notizia che la Protezione civile sta mettendo a punto un piano di rientro che sarà valutato e se ritenuto valido attuato nei prossimi giorni”.

 

Tamponi a staff Phi Beach, 21 positivi  – Al Phi Beach di Baja Sardinia sono risultati positivi al Coronavirus 21 dipendenti. Gli esiti dei tamponi effettuati nei giorni scorsi ai membri dello staff del discoclub di Forte Cappellini, uno dei più frequentati della Costa Smeralda, sono stati ufficializzati oggi. Le persone contagiate sono tutte asintomatiche e sono ora sottoposte all’isolamento fiduciario ai loro domicili in Gallura. Per la maggior parte sono lavoratori non residenti in Sardegna che saranno assistiti dall’Ats durante il loro periodo di isolamento.

 

Rischio chiusura anticipata per gli hotel dell’isola – Gli hotel sardi provano a resistere. Ma rispetto allo scorso anno a settembre rischiano di lavorare con una percentuale in meno di turisti del 70-80%. E Federalberghi lancia l’allarme: “Ci sono tutte le condizioni per far capire che il clamore mediatico sulla Sardegna è ingiustificato e che nell’isola si può trascorrere una vacanza tranquilla e sicura – spiega all’ANSA il presidente Paolo Manca – ma se non si raggiunge almeno il 35% molti alberghi saranno costretti a chiudere prima del tempo sull’onda di quello che sta succedendo alle discoteche”.

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