Le politiche ambientali dal Comune di Scafati bocciate da Francesco Carotenuto. Il segretario del gruppo Scafati Arancione: “Salvati non ha mantenuto le sue promesse con gli elettori”.
Agro-Nocerino Politica

Le politiche ambientali dal Comune di Scafati bocciate da Francesco Carotenuto. Il segretario del gruppo Scafati Arancione: “Salvati non ha mantenuto le sue promesse con gli elettori”.

“Al consiglio comunale di qualche giorno fa la maggioranza del sindaco Cristoforo Salvati ha bocciato due proposte rivolte alla salvaguardia del fiume Sarno: l’istituzione di un catasto degli scarichi in acque superficiali presenti nel territorio comunale e la predisposizione un programma di controllo di tali scarichi, così come previsto dalla legge. La motivazione del voto contrario è un capolavoro di contraddizione: le proposte non sono da approvare, perché sono già obblighi di legge, ma il comune non darà attuazione ad esse perché si trova in carenza di personale.

Quel voto e la sua motivazione sono la dichiarazione di un triplice fallimento”. Così Francesco Carotenuto, segretario di Scafati Arancione, commenta la politica ambientalista della maggioranza consiliare della città dell’Agro, facendo venire meno gli impegni presi dall’attuale sindaco nell’ultima campagna elettorale. “Il primo è il fallimento della buona amministrazione testimoniato dalla tardiva approvazione del bilancio di previsione per motivi che nulla hanno a che vedere con gli interessi della città, causa principale per cui il Comune non ha potuto ancora procedere a nuove assunzioni e porre un argine alla emorragia di personale. Il secondo è il fallimento della legalità, perché si è ufficializzata come cosa acquisita una condizione di cronica inadempienza e omissione verso precisi obblighi e disposizioni di legge in materia di tutela ambientale. Il terzo è il fallimento dell’azione politica, perché adagiandosi sulle oggettive difficoltà di attuare un sistema di controlli, si è rinunciato perfino a ragionare sulla questione, a coinvolgere gli altri enti e soggetti istituzionali interessati alla tutela del fiume, a porsi come esempio di una volontà e di un modus operandi che si sarebbero potuti estendere e condividere con gli altri Comuni del Bacino del Sarno nei quali i veleni continuano ad essere scaricati”.
Infine, l’affondo:  “Ricordo perfettamente quando, più di un anno fa, tutti noi candidati a sindaco salimmo su un palco e prendemmo pubblicamente impegni seri con gli elettori in merito alla tutela del fiume Sarno.

Oggi chi è stato eletto è chiamato ad onorare quegli impegni con ogni mezzo. Non si può parlare di tutela dell’ambiente e della salute pubblica dimostrando poi l’esatto contrario quando si è chiamati ad assumersi le responsabilità nelle sedi opportune”.