PROPOSTE UNITARIE SULLE POLITICHE ABITATIVE: I SINDACATI DI CATEGORIA SCENDONO IN CAMPO
Diritti Italia Sindacato

PROPOSTE UNITARIE SULLE POLITICHE ABITATIVE: I SINDACATI DI CATEGORIA SCENDONO IN CAMPO

             RINGRAZIAMO ANTONIO ROSAMILIA DELLA SICET-CISL

PROPOSTE UNITARIE PER AFFRONTARE IL DRAMMA DEGLI SFRATTI E AVVIARE LA SOLUZIONE DELLA
SOFFERENZA ABITATIVA IN ITALIA

PRESIDIO NAZIONALE 22 MARZO – ORE 14,00 – Presso la sede del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile

CGIL, CISL, UIL, SUNIA, SICET, UNIAT e Unione Inquilini esprimono una forte
preoccupazione per la situazione abitativa del Paese, caratterizzata dai pesanti
riflessi della emergenza sanitaria, dalla ripresa generalizzata delle esecuzioni
degli sfratti per morosità incolpevole (che si stimano dai 130 mila ai 150 mila),
dalle decine di migliaia di esecuzioni immobiliari sulla prima casa, dalla forte
incidenza sui costi dell’abitazione, già proibitivi, dei rincari dal 60 al 100% delle
utenze domestiche e sugli oneri condominiali per i servizi legati al consumo
energetico, oltre al dato di ripresa dell’inflazione stimato dal 4 al 6%.

Roma, 11 marzo 2022

Oggetto: politiche abitative.
Con la presente Le inviamo la piattaforma di CGIL-CISL-UIL e SUNIA-SICETUNIAT-UNIONE INQUILINI con le proposte per affrontare il rilancio di politiche abitative di
carattere strutturale per risolvere il grave disagio abitativo che vivono milioni di famiglie
accompagnato da quello sociale ed economico.
Si tratta di una situazione drammatica, accentuata in questi ultimi due anni dalla
crisi sanitaria dovuta alla pandemia, dalla ripresa dell’esecuzione degli sfratti per morosità
incolpevole e dagli aumenti dei costi per servizi energetici; tutto questo in un quadro di
aumento della povertà e delle disuguaglianze sociali aggravato dalla guerra in corso.
Questa situazione rischia di esplodere in tutto il paese, in particolare nelle aree
metropolitane e dove è maggiore la tensione abitativa, aumentando le lacerazioni del
tessuto sociale.

La informiamo che, a sostegno della piattaforma unitaria, abbiamo già programmato
iniziative di mobilitazione in tutto il territorio nazionale che si concluderanno il 22 marzo
p.v. con un presidio nazionale davanti la sede del MIMS dalle ore 14,00 alle ore 18,00.
Sicuri della sua disponibilità a fissare un incontro per illustrare i contenuti della
piattaforma, Le porgiamo cordiali saluti.
I Segretari Confederali
CGIL CISL UIL
Gianna Fracassi Giulio Romani Ivana Veronese

I Segretari Generali Sindacati Inquilini
SUNIA SICET UNIAT UNIONE INQUILINI
Stefano Chiappelli Fabrizio Esposito Augusto Pascucci Walter De Cesaris

PROPOSTE UNITARIE
PER AFFRONTARE IL DRAMMA DEGLI SFRATTI
E AVVIARE LA SOLUZIONE DELLA SOFFERENZA ABITATIVA IN ITALIA
CGIL, CISL, UIL, SUNIA, SICET, UNIAT e Unione Inquilini esprimono una forte preoccupazione per la
situazione abitativa del Paese, caratterizzata dai pesanti riflessi della emergenza sanitaria, dalla ripresa
generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole (che si stimano dai 130 mila ai 150
mila), dalle decine di migliaia di esecuzioni immobiliari sulla prima casa, dalla forte incidenza sui costi
dell’abitazione, già proibitivi, dei rincari dal 60 al 100 % delle utenze domestiche e sugli oneri condominiali
per i servizi legati al consumo energetico, oltre al dato di ripresa dell’inflazione stimato dal 4 al 6 %.
Anche i dati rilevati dall’Istat sull’aumento della povertà assoluta nel 2020, con 866mila famiglie povere che
vivono in affitto e che corrispondono al 43% del totale delle famiglie in povertà assoluta, confermano la
gravità dell’emergenza abitativa nel nostro Paese.
Una condizione di acuta sofferenza sociale che mette a rischio la coesione sociale, fino a minacciare in
alcuni casi la violazione dei diritti umani, come la tutela dei minori o l’unità della famiglia, anche dovuta
all’assenza di strumenti e risorse da parte dei Comuni per far fronte all’emergenza, con misure di
accompagnamento sociale che consentano il passaggio da casa a casa.
I provvedimenti adottati non danno la necessaria centralità all’obiettivo imprescindibile di un rilevante e
strutturale piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica e sociale per avviare e consolidare una politica
abitativa di lungo respiro, volta ad aumentare l’offerta di alloggi pubblici e a canoni sostenibili per le
precarie condizioni reddituali delle famiglie che non trovano soddisfacimento dall’attuale mercato,
compreso quanto proposto in ambito di Housing sociale.
Inoltre, nella legge di Bilancio 2022, che ha deluso tutte le aspettative in materia di misure di politica
abitativa urgenti e indifferibili, manca un’indicazione specifica sul rifinanziamento del fondo di sostegno
all’affitto e del fondo per la morosità incolpevole.
Così come non è stata presa in considerazione la richiesta avanzata dalle nostre Organizzazioni di un
provvedimento adeguatamente finanziato per consentire una graduazione razionalmente organizzata su
scala nazionale dell’esecuzione degli sfratti, eventualità che peraltro è stata invece puntualmente
considerata dalla Corte Costituzionale nella sentenza 213/2021 secondo cui “resta ferma in capo al
legislatore, ove l’evolversi dell’emergenza epidemiologica lo richieda, la possibilità di adottare altre misure
più idonee“ della sospensione generalizzata delle esecuzioni “per realizzare un diverso bilanciamento,
ragionevole e proporzionato” dei contrapposti interessi dei proprietari e degli inquilini.
Anche nel Decreto Legge 4/2022 (Sostegni ter), adottato dal Governo ed in corso di conversione in legge da
parte del Parlamento, resta assente qualsiasi misura sulla locazione abitativa, sia in termini di incentivi e
aiuti ai locatari, che di ristoro ai proprietari che accettino di rinegoziare i canoni e di graduare l’esecuzione
dello sfratto, garantendo il passaggio da casa a casa alle famiglie sfrattate.
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A questo proposito, così come in relazione alla Legge di Bilancio e ai programmi straordinari contenuti nel
PNRR (Pinqua, Piani Urbani Integrati e altri progetti di rigenerazione urbana, …), non possiamo fare a meno
di sottolineare la mancanza di un confronto sostanziale con le Organizzazioni sindacali.
Secondo le scriventi Organizzazioni manca un approccio pragmatico che dovrebbe riguardare innanzitutto
la gestione dell’emergenza abitativa. Sotto questo profilo:
• È necessario un intervento da parte del Ministro dell’Interno sulle Prefetture per rimuovere gli
ostacoli e le resistenze che provocano il mancato decollo di un confronto tra le istituzioni centrali e
territoriali e le parti sociali per la sottoscrizione di protocolli di graduazione programmata delle
esecuzioni degli sfratti, come già indicato da una precedente circolare del Ministro Lamorgese, in
gran parte inattuata. A tal fine occorre che il Governo approvi un provvedimento che istituisca cabine
di regia e che permetta e faciliti la graduazione delle esecuzioni per contenere una emergenza che di
giorno in giorno diventa sempre più grave e insostenibile, che pesa sulle nostre città e che nelle
prossime settimane, se non adeguatamente affrontata, acuirebbe il conflitto sociale.
• Occorre un adeguato rifinanziamento dei Fondi per il sostegno all’affitto e per la morosità
incolpevole, pari ad almeno 250 milioni di euro, per intervenire sulla ripresa delle esecuzioni degli
sfratti per morosità incolpevole e sul crescente disagio delle famiglie in locazione e applicare
coerentemente quanto previsto anche dalla normativa vigente (ad esempio, la legge 124 del 2013).
• Servono risorse da destinare ai Comuni per prendere in affitto o acquistare alloggi da assegnare agli
sfrattati determinando il canone in base alle condizioni di reddito. I Comuni sono i soggetti che
maggiormente subiscono il peso e la pressione dell’emergenza provocata dalle esecuzioni degli sfratti
senza poter fornire l’alternativa del passaggio da casa a casa per l’assenza di una adeguata offerta
abitativa a canoni sostenibili. Da parte delle istituzioni territoriali apprezziamo la condivisione
sull’obiettivo e sulle scelte a favore della graduazione, ma è necessario che si intensifichi uno sforzo
complessivo per individuare e impegnare risorse aggiuntive, oltre che per effettuare una seria
ricognizione di alloggi pubblici inutilizzati da rendere immediatamente disponibili.
• Va istituita una banca dati del patrimonio alloggiativo degradato, pubblico e privato, da finalizzare ad
un uso in tempi brevi per le gravi emergenze alloggiative e contribuire ad affermare il passaggio da
casa a casa, con particolare riferimento alle disponibilità immediata degli enti previdenziali e degli
altri enti pubblici o con forme di partecipazione, controllo pubblico e/o vigilanza pubblica.
• Va messa rapidamente in assegnazione la quota di alloggi ERP oggi vuoti e non assegnati
Rispetto invece alle politiche di edilizia residenziale pubblica e sociale:
• Sono necessari strumenti e risorse per un piano casa pluriennale di edilizia residenziale pubblica
(ERP) per incrementare significativamente l’offerta di alloggi a canone sociale.
• Va monitorato e sostenuto l’utilizzo del Superbonus 110% da parte degli ex IACP, che peraltro
andrebbero agevolati con una proroga per la realizzazione degli interventi, così come nel testo della
Legge di Bilancio si è previsto per i condomini.
• E’ necessario definire i livelli essenziali del servizio abitativo e adottare una normativa quadro
sull’edilizia residenziale pubblica e sociale che preveda criteri di determinazione dei canoni fondati su
una effettiva sostenibilità da parte della platea cui è destinata.
• Bisogna ripensare al ruolo del pubblico come soggetto attuatore di nuovi piani di edilizia sociale
(attraverso processi di rigenerazione, trasformazione e riqualificazione), accessibili anche a soggetti
con redditi superiori ai limiti di accesso all’ERP e che abbiano subito uno scivolamento verso l’area
del disagio a causa delle conseguenze socio-economiche della pandemia. Procedere sostanzialmente
alla sostituzione di tutto il patrimonio immobiliare dismesso da enti previdenziali (privatizzati e non),
assicurazioni, fondi pensione, banche, ecc., che fino alla fine degli anni 90 costituivano lo stock
immobiliare in locazione destinato al ceto medio-basso.
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Riguardo al settore delle locazioni di diritto privato, in attesa che venga avviato un percorso per una
riforma della legge 431/98 volta a sostenere una sempre più maggiore diffusione dei contratti concordati,
segnaliamo la possibilità di introdurre fin d’ora alcune misure come:
• l’eliminazione della cedolare secca prevista per i contratti a canone libero in quanto premialità fiscale
accordata in assenza di condizioni contrattuali di favore tese a garantire una maggiore sostenibilità
della locazione da parte dell’inquilino;
• incentivi fiscali per la rinegoziazione dei canoni di locazione ed una loro diminuzione per prevenire le
difficoltà e criticità che provocano la morosità incolpevole nonché l’introduzione di norme, anche
procedurali, che prevedano esplicitamente la rinegoziazione dei canoni d’affitto in presenza di
elementi oggettivi e soggettivi, tanto più in considerazione dei richiamati incentivi fiscali, prevedendo
che gli stessi Magistrati possano tenerne conto nel pronunciarsi sulle richieste dei provvedimenti di
rilascio;
• regole più stringenti in materia di modalità tracciabili di pagamento dei canoni, considerato che
l’anacronistico uso del contante nella locazione rappresenta un “veicolo” privilegiato per l’evasione.
Vanno inoltre previste efficaci modalità di controllo sulla regolarità della registrazione dei contratti
che troppo spesso consente evasioni totali o parziali dell’obbligo fiscale e non da garanzie di certezza
e legittimità dei rapporti creando contenzioso;
• una disciplina più stringente sulle locazioni brevi di tipo turistico che nel corso degli anni hanno
negativamente pesato sugli assetti urbanistici delle nostre città. La norma attuale si limita agli aspetti
di censimento del fenomeno ai soli fini fiscali, mentre sono necessarie misure affidate ai Comuni per
la regolamentazione di un fenomeno che sta stravolgendo le modalità di uso delle abitazioni,
sottraendole ad una durata stabile cui sarebbero destinate nel contesto urbano e dei centri storici in
particolare;
• la necessità di un ulteriore incremento della detrazione sui canoni pagati dagli inquilini con redditi
inferiori ai 30 mila euro, mentre la legge di bilancio 2022 si è esclusivamente limitata alla pur giusta
detrazione a favore dei giovani under 31 e ripropone misure a sostegno dell’acquisto della prima
casa, già assistito da una detrazione delle rate di mutuo in misura superiore alla detrazione oggi
accordata all’inquilino, che quindi va incrementata e adeguata.
Particolare attenzione va data infine agli strumenti ausiliari che paiono indispensabili ai fini di un corretto
rilancio delle politiche di settore. Innanzitutto:
• va concretamente costituito e investito delle sue funzioni l’Osservatorio della condizione abitativa
previsto dalla legge 431 del 1998.
• andrebbe istituita al più presto una banca dati del patrimonio abitativo degradato, pubblico e
privato, da utilizzare in tempi brevi per le gravi emergenze alloggiative e contribuire ad affermare il
passaggio da casa a casa, con particolare riferimento alle disponibilità degli enti previdenziali.

Ai capigruppo parlamentari del Senato della Repubblica
Ai capigruppo parlamentari della Camera dei Deputati
Al Ministro dell’Interno
Alla Conferenza delle Regioni
All’Anci nazionale
Alle segreterie dei partiti politici

Roma, 11/03/2022
Oggetto: politiche abitative.
La presente per richiedere un incontro urgente in relazione alla piattaforma di CGIL CISL UIL SUNIA
SICET UNIAT UNIONE INQUILINI per il rilancio delle politiche abitative e contenente fra l’altro
alcune proposte concrete per affrontare la nuova fase di emergenza abitativa determinata dalla
ripresa generalizzata della esecuzione degli sfratti.
Si tratta di una situazione drammatica che rischia di esplodere, provocando ulteriori lacerazioni del
tessuto sociale, in particolare nelle aree metropolitane e a maggiore tensione abitativa.
Al tempo stesso riteniamo non siano più rinviabili un vero piano casa che incrementi il patrimonio
di edilizia residenziale pubblica a canone sociale ed una serie di interventi legislativi volti a favorire
la solvibilità e la stabilità alloggiativa degli inquilini del settore privato che sempre più spesso,
mancando un’offerta di case popolari in linea con il fabbisogno, sono costretti pur non avendo le
necessarie capacità economiche a rivolgersi al mercato delle locazioni private.
Teniamo infine a sottolineare che, stante l’ormai cronica mancanza di adeguate politiche abitative
nonostante il continuo indebolimento dei ceti popolari e l’evidente incidenza dei costi per
l’abitazione sul progressivo allargamento dell’area della povertà, abbiamo già programmato a
sostegno della piattaforma allegata alcune iniziative di mobilitazione su tutto il territorio nazionale
che si chiuderanno il 22 marzo p.v. con un presidio nazionale sotto la sede del MIMS dalle ore 14
alle ore 18.
Cordialmente.
I Segretari Confederali
CGIL CISL UIL
Gianna Fracassi Giulio Romani Ivana Veronese