PILLOLE DI STORIA: “FRA ROBERTO DA EBOLI CAMPIONE DELLA FEDE”- A CURA DI RAFFAELE CIAGLIA
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PILLOLE DI STORIA: “FRA ROBERTO DA EBOLI CAMPIONE DELLA FEDE”- A CURA DI RAFFAELE CIAGLIA

L’eroico Cappuccino Roberto da Eboli. 1565: a cura dello storico locale Raffele Ciaglia

Fra la schiera luminosa dei prodi cappuccini, che, angelidel Dio degli eserciti, guidarono le armate cristiane alla vittoria nella lotta gigantesca della luce civilizzatrice del Vangelo
contro le barbariche tenebre dell’ Islamismo, occupa un posto non ultimo, sia per ragione di tempo che di valore, un figlio della nostra Lucania, Roberto da Eboli. A costui può ben
applicarsi, nei riguardi della nostra monastica Provincia, (pianto fu detto di un famoso cappuccino francese, Giuseppe Le Clerc, essere «l’uomo più pittoresco della storia » .
Nell’accingerci ad illustrarne la grandiosa figura, confessiamo di trovarci in serio imbarazzo, sentendoci impari all’altezza del soggetto e, più ancora, essendo sforniti di non pochi elementi storici necessari a colorire 1’ intiero quadro della sua vita. Ad Eboli è quasi ignorato; negli archivi della nostra monastica Provincia non se ne fa neppure il nome, quasi che non fosse neppure esistito.
Questo silenzio è però spiegabile, se si consideri che l’ardimentoso Ebolitano trascorse la sua vita quasi sempre fuori Provincia : dapprima nelle peregrinazioni apostoliche, poi nella schiavitù, a Tripoli, infine all’assedio di Malta ; nè si sa se, dopo tale gloriosa impresa, abbia avuto agio
di ritornare fra noi. Non dimentichiamo, poi, che egli visse e svolse la sua attività anteriore alla schiavitù, quando la nostra Lucania costituiva un’ unica Provincia Monastica con quella delle Puglie.
I Cappuccini di Malta sono più fortunati di noi. Il nome del nostro eroico confratello non solo è tuttora vivente, e risuona spessissimo sulle labbra di quegl’ isolani, tenaci assertori dell’ indipendenza della madre patria, ma ha avuto consacrata una bella pagina in un manoscritto del sec. XVIII, che si conserva nell’Archivio provinciale dei Cappuccini
di Malta.
Gli Annali dell’Ordine, pur minuziosi per alcuni personaggi anche di secondaria importanza, tacciono del tutto sulP. Roberto . Però fra le carte lasciate dagli antichi annalisti, e conservate nell’Archivio di Stato di Milano, s’è potuto ritrovare un prezioso documento, dal titolo : « Giunta da farsi all’anno 1565 de nostri Annali)) (3), dove si parla dell’illustre confratello. Questo documento fu compilato per esser dato alle stampe, e noi che fummo i primi a rintracciarlo (4), pur essendo alla portata di tutti, incliniamo a credere che dovesse servire per l’edizione italiana del Boverio, la cui prima e seconda parte (1524-1580) videro la luce nel 1641 (5) ; ma per motivi a noi ignoti fu omessa quell’aggiunta. In tale ipotesi il documento risalirebbe agli anni 1635-1640. Comunque, esso, al pari di quanto si legge nel manoscritto di Malta, è il riepilogo di ciò che avevano tramandato alcuni scrittori contemporanei a Roberto, i quali lo conobbero all’assedio di Malta, e ne potettero ammirare la virtù ed il valore (1), salvo qualche particolare che ci sembra aver sapore di novità. Ma tutti gli. scrittori, antichi e recenti, che hanno trattato di lui, si fermano
esclusivamente all’eroismo mostrato all’ assedio maltese, con qualche breve accenno alla schiavitù tripolitana (2).
Per la verità della storia facciamo notare che qualcuno degli antichi scrittori, come il Gentile, descrivendo l’assedio, ci presenta un «frate dell’Ordine dei Cappuccini» anonimo; ma non essendoci colà nessun altro religioso, se non il nostro Roberto (3), possiamo legittimamente concludere esser costui e non altri il grande eroe della gloriosa campagna di Malta….. (N. B. Nella Stampa PADRE ROBERTO DA EBOLI
ALL’ASSEDIO DI MALTA DEL 1565)
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ps ricordiamo la giornata  di studi nel 2017 a lui dedicata dal Comune:http://www.weboli.it/it/ebolitani-illustri-giornata-di-studio-su-roberto-novella.html
Infine lo scorso anno la passata amministrazione dedicò una strada a padre Roberto in località San Miele dove erano le terre di proprietà della famiglia Novella.(Marco Naponiello)

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